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Eletti i nuovi organi dirigenziali di Appc - Associazione piccoli proprietari case

Tra gli obiettivi dei nuovi dirigenti la richiesta di cedolare secca con contratti concordati anche per le locazioni commerciali

di Redazione

L'assemblea nazionale della Appc in seduta plenaria ha approvato il nuovo statuto ed eletto contestualmente il gruppo dirigente che guiderà l'associazione nei prossimi 4 anni. Alla presidenza è stato nominato Vincenzo Vecchio e alla segreteria generale Mario Fiamigi. Una nota comunica che è stato inoltre eletto un comitato esecutivo di cui fanno parte Fabio Coglitore (vice presidente vicario, Mariano Da Prati (vice segretario vicario), Giulio Franzini, Coordinatore del Centro studi, e 6 vice presidenti a cui sono state assegnate delle macro aree di competenza: Vincenzo Peritore, Patrizia Trabucco, Davide Natale, Giuseppe Simone, Arnaldo Cogni, Michele Melone.

È stato costituito un Comitato tecnico scientifico affidato al precedente presidente Marco Evangelisti, che assume la carica di presidente onorario dell'associazione. Appc si vuole caratterizzare per le proposte innovative che vedono al centro delle sue iniziative il recupero del patrimonio edilizio, la salvaguardia del territorio e dell'ambiente, una politica fiscale che punti alla riduzione delle imposte e ad una maggiore equità.

Tra gli obiettivi che si è dato il nuovo gruppo dirigente spicca, tra l'altro, la richiesta di cedolare secca con contratti concordati anche per le locazioni commerciali, l'utilizzo delle nuove tecnologie che presuppone una formazione ricorrente dei proprietari, il risparmio energetico e un piano casa di largo respiro che superi i limiti dei bonus fiscali divenendo strutturale ed eliminando gli eccessi di adempimenti burocratici.Si punta infine sulla sinergia pubblico privato prevedendo forme di integrazione e gestione dei servizi di quartiere attraverso l'affidamento a comunità abitative (associazioni, condomìni) in cambio di una riduzione di imposte. Il vantaggio per lo Stato sarebbe una riduzione della spesa pubblica a fronte di una modesta rinuncia di imposte e, per i cittadini, un servizio sicuramente più efficiente e con vantaggi economici significativi.