Fisco

Bonus mobili, ecco la lista dei beni agevolati e le regole

L’agenzia delle Entrate ha appena pubblicato la guida aggiornata al bonus mobili. Nel testo sono riepilogate tutte le regole per accedere all’agevolazione, aggiornate alle ultime modifiche portate dalla manovra

Illustrazione di Giorgio De Marinis / Il Sole 24 Ore

di Giuseppe Latour

Escluso l’acquisto di porte, pavimenti e tende. Mentre rientrano frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici. Il tetto di spesa per il 2023 è di 8mila euro, appena modificato dalla legge di Bilancio 2023. E, a partire dal 2024, sarà tagliato a 5mila euro. L’agenzia delle Entrate ha appena pubblicato la guida aggiornata al bonus mobili. Nel testo sono riepilogate tutte le regole per accedere all’agevolazione, aggiornate alle ultime modifiche portate dalla manovra.

Acquisti da collegare a una ristrutturazione

La detrazione è del 50% e vale per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Fondamentale, quindi, che ci sia un collegamento con la ristrutturazione principale: il bonus «spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio». Al momento, l’agevolazione è prorogata fino al 2024.

Il peso del calendario

Importanti i tempi. L’intervento di ristrutturazione deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello di acquisto dei mobili e degli elettrodomestici. Per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori preceda quella in cui si acquistano i beni.

L’agevolazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente dell’immobile che non sia stato oggetto direttamente di ristrutturazione o quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento viene effettuato su una pertinenza.

I beni agevolati

La detrazione spetta per l’acquisto di letti, armadi, cassettiere,librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze,materassi, apparecchi di illuminazione. Quanto agli elettrodomestici, spetta per quelli di classe energetica non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.

Rientrano nei grandi elettrodomestici: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie,apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento,radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. È escluso l’acquisto di porte,
pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi.

Gli acquisti di alcuni elettrodomestici, per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi,
lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’Enea. In assenza di comunicazione, comunque, non si perde il bonus.

I tetti di spesa

La detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10mila euro per il 2022, 8.000 euro per il 2023 e 5.000 euro per il 2024. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci rate annuali di pari importo.

Ancora, bisogna fare attenzione ai tempi. Se gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono stati effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto, il limite di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è usufruito della detrazione.

Ad esempio, per un intervento edilizio iniziato nel 2022 sono già stati effettuati acquisti per 5mila euro. In questo caso, nel 2023 si potrà usufruire di una detrazione pari a 3mila euro (8mila-5mila). Se, invece, nel 2022 sono già stati effettuati acquisti per 8mila euro, non spetteranno più agevolazioni nel 2023.

Trasporto e montaggio agevolati

La guida risponde anche a diversi dubbi frequenti. Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici anche quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per la ristrutturazione, di cedere il credito o di esercitare l'opzione per lo sconto in fattura. Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Il tetto spetta per la singola unità immobiliare. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.


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