Burrelli al terzo mandato Anaci: «Abbiamo richiesto a Uni di certificare un rendiconto tipo condominiale»
Rieletto senza concorrenti al congresso di Porto Cervo, intende completare la trasformazione dell’Associazione
Rieletto al recente congresso di Porto Cervo in Sardegna ,per la terza volta alla guida di Anaci, con una maggioranza vicina all'unanimità e come Unico candidato, ing.Francesco Burrelli, amministratore professionista , alla fine del mandato avrà raggiunto i dodici anni di presidenza della maggiore associazione di categoria degli amministratori condominiali.
«Certo che nelle ultime due elezioni,non esserci altri candidati è un evento Unico nella nostra associazione,dimostra la volontà di riconoscerne la guida– commenta Burrelli -. Il terzo mandato è anche l'ultimo in base allo statuto, che non ci sono intenzioni di modificare».
Questo lungo periodo ha di fatto segnato profondamente l'Associazione, e ha consentito al gruppo dirigente (eletto anche il Tesoriere Giuseppe Merello e il segretario Andrea Finizio) di condurre in porto progetti di ampio respiro e di metterne altri in cantiere. Ma Anaci ha anche visto una vera e propria mutazione genetica: «La presenza sempre più folta di giovani laureati,uomini e donne,con specialistiche diverse e ci spinge a chiedere la modifica della certificazione Uni, spiega Burrelli, a mio avviso ormai non servono 5 anni di professione per chi ha già una formazione così ampia, ne dovrebbe bastare due ,come nei master». Anche per questo, dice Burrelli «Deve considerarsi superato il discorso dell'albo professionale tradizionale , perché è sulla formazione e percorso formativo del professionista del patrimonio immobiliare, che si deve puntare».
La figura dell'amministratore, comunque, dovrebbe cambiare radicalmente nella visione di Burrelli. E il prossimo mandato dovrebbe essere strategico proprio per questo obbiettivo: «L'amministratore è una figura sempre in evoluzione,deve essere spersonalizzata,è il professionista del patrimonio immobiliare e per questo abbiamo creato un nuovo marchio che rappresenta la somma e la formazione di altre quattro nuove figure professionali: building, property e facility manager e valutatore immobiliare,Unitamente al all'amministratore del condominio . L'amministratore, dopo questo percorso, potrà quindi gestire il patrimonio nel suo complesso, sia condominiale che privato, attraverso una professionalità e competenze completamente diverse».
Ma più nell'immediato Anaci punterà a qualcosa di estremamente concreto: «Abbiamo richiesto a Uni – precisa Burrelli - di certificare un rendiconto tipo condominiale».
Domotica, intelligenza artificiale e condominio Smart, sono tra gli obbiettivi a breve termine: «Abbiamo firmato il Primo protocollo con la piattaforma KNX (presente al congresso il presidente Massimo Valeri) per domotizzare il condominio e le proprietà individuali, che possano così dialogare tra loro, anche tra edifici diversi amministrati da diversi professionisti,dislocati in posti diversi, in modo da confrontare costi, risparmi e soluzioni».
Per trovare il modo pratico e operativo di consentire la transizione: ecologica,digitale,della sicurezza nel nei condomini, alla transazione ecologica, digitale e della sicurezza è dedicato un volumetto presentato al congresso: “Libro verde - Linee guida per il condominio smart”: «Non si può pensare solo all'involucro ma anche agli impianti e al sociale – dice Burrelli -: tutti dovranno sapere dove è il defibrillatore più vicino o come si gestiscono il recupero delle acque reflue».
Infine, dice Burrelli, vanno individuate le caratteristiche del buon condomino che cerca il buon amministratore: «Occorre formare la cultura digitale tra i condòmini. E far capire che i costi di una buona amministrazione sono sempre proporzionati. Per gli amministratori occorre un percorso formativo vero, che faccia bene soprattutto al cittadino finale. Si deve lavorare per istituire una carta dei servizi dell'amministratore professionista, divulgandola su tutto il territorio nazionale, con regole base condivise, con le associazioni di proprietà degli inquilini e dei consumatori, affinché l'amministratore sappia, quali siano gli obblighi e doveri nei confronti del cliente e viceversa e venga riconosciuto il giusto compenso,che diventi un concetto accettato e soprattutto giustificato e praticato.Dobbiamo lavorare costruendo e formarndo un'intelligenza collettiva che va coltivata e sensibilizzata, con il contributo di tutte le professionalità e le intelligenze tra tutti gli attori della filiera della casa».
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di Laura Capelli - dirigente Unai Bergamo