Condominio

Casa, senza nuovi modelli tutti i bonus verso il blocco, escluso solo il 110%

Il visto oggi è previsto nel modello di comunicazione soltanto per il superbonus, con l’estensione alle altre agevolazioni l’agenzia delle Entrate è chiamata a rivedere le procedure informatiche

Controlli sul mattone. La cessione dei crediti e lo sconto in fattura a rischio stop

di Marco Mobili

L’estensione del visto di conformità a tutti i bonus edilizi come ristrutturazioni, facciate, ecobonus e sismabonus introdotto dal decreto sui controlli preventivi sulle agevolazioni per la casa, impone all’amministrazione finanziaria una sospensione temporaneamente della piattaforma per la cessione dei crediti e gli sconti in fattura. Un passaggio necessario dettato dalle nuove regole che il Governo ha adottato d’urgenza per stroncare le frodi sull’utilizzo di questi strumenti e che l’agenzia delle Entrate, guidata da Ernesto Maria Ruffini, ha fatto emergere negli ultimi mesi stimando operazioni illecite o inesistenti per oltre 800 milioni di euro.

Il decreto atteso sulla Gazzetta dopo le ultime limature e che dovrebbe entrare in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione ha introdotto l’obbligo del visto di conformità per tutti i bonus (e, cosa ancor più importante, l’asseverazione di congruità sui costi) se non vengono utilizzati in detrazione dai contribuenti. Il visto oggi è previsto nel modello di comunicazione soltanto per il Superbonus del 110%, pertanto con l’estensione alle altre agevolazioni l’agenzia delle Entrate è chiamata a rivedere le procedure informatiche e lo stesso prospetto di comunicazione della cessione del credito o dello sconto in fattura. Infatti senza il nuovo visto di conformità il cessionario che dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto acquista un bonus, come la ristrutturazione al 50% o quello facciate del 90%, o il fornitore che concede lo sconto in fattura magari del 50% per le finestre e gli infissi, corrono il rischio del concorso in violazione.

L’agenzia delle Entrate dal canto suo è comunque già pronta a rivedere la macchina e i prospetti, e assicura che si tratterà al massimo di un pit stop. Dovranno essere adeguate già nelle prossime ore le specifiche tecniche che consentiranno alla Sogei di aggiornare la procedura informatica consentendo, ad esempio, alla piattaforma di bloccare le comunicazioni di cessione dei crediti trasmesse da un soggetto diverso da quello che ha apposto il visto di conformità.

Il modello, poi, sarà sostanzialmente lo stesso e in quella casella che si barrava oggi solo per il 110% troveranno spazio anche gli altri bonus edilizi.

A preoccupare comunque gli operatori è però anche l’asseverazione, oggi prevista per il solo 110%, e che invece il decreto estende a tutti i bonus edilizi. Il nodo resta sempre l’esatta individuazione dei professionisti abilitati ad asseverare gli interventi sugli immobili.

Restano poi i dubbi anche sul contenuto dell’asseverazione, ovvero se il professionista dovrà asseverare solo la congruità in relazione alla spesa sostenuta ovvero anche l’intervenuta realizzazione dell’intervento di ristrutturazione, di rifacimento delle facciate o di un efficientamento energetico dell’edificio.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©