Case occupate, contributi ai proprietari

Isee non superiore a 50mila euro. Divieto di accesso ai benefici per chi sia sottoposto a una misura cautelare e per i condannati per reati di particolare gravità. E contributi erogati in proporzione alla rendita catastale e alla durata dell’occupazione. Sono alcune delle regole fissate dal decreto del ministero dell’Interno che rende operativo il fondo immobili occupati. Il provvedimento, bollinato e pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è tra gli ultimi atti del Governo Draghi: la firma del ministro Daniele Franco è arrivata il 21 ottobre.

Il decreto del Viminale (di concerto con Giustizia e Mef) prende le mosse dalla legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021), che ha istituito un fondo da dieci milioni di euro per erogare contributi a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente e oggetto di due reati denunciati alle autorità: violazione di domicilio e invasione di edifici.

Ora, con il provvedimento, vengono definiti i criteri per ottenere i contributi. In primo luogo, potranno accedere alle risorse i proprietari con un Isee non superiore a 50mila euro; mentre non potranno richiedere contributi i soggetti sottoposti a misura cautelare personale o che, nei dieci anni precedenti, abbiano subito una condanna definitiva per un lungo elenco di reati di particolare gravità, come l’associazione di tipo mafioso o il sequestro di persona a scopo di terrorismo.

L’erogazione dei contributi avverrà dopo la presentazione di un’istanza alla prefettura dove è ubicato l’immobile. Una volta raccolte le richieste, le prefetture le trasmetteranno al Viminale, che definirà il piano di riparto con un altro decreto. I contributi arriveranno al massimo a 10mila euro e saranno proporzionali alla rendita catastale e all’estensione temporale dell’occupazione abusiva dell’immobile. I contributi saranno, poi, materialmente erogati dalle prefetture competenti.