Condominio e green pass. Guida all’uso della certificazione verde in condominio
Un nuovo volume a cura di Rosario Dolce con l’appendice tecnica di Pietro Maria Di Giovanni
La pandemia ha diffuso un virus ancora più pestilente di quello conosciuto come SARS-COVIS-19 e le sue varianti, cioè quello che si attaglia nelle membra e ne sradica la ragione.
Viviamo in un'epoca di infodemia il cui sfondo è, per l'appunto, la pandemia.
Il 55° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese ha esplorato da diverse angolazioni la deriva “irrazionale” che sta manifestandosi in modo sempre più evidente: “L'irrazionale che oggi si manifesta nella nostra società non è semplicemente una distorsione legata alla pandemia, ma ha radici socio-economiche profonde, seguendo una parabola che va dal rancore al sovranismo psichico, e che ora evolve diventando il gran rifiuto del discorso razionale, cioè degli strumenti con cui in passato abbiamo costruito il progresso e il nostro benessere: la scienza, la medicina, i farmaci, le innovazioni tecnologiche.”
Un numero smisurato di informazioni mal gestite e altrettanto malamente comunicate è in grado di sbaragliare la mente più lucida e preparata. Ci sono poi contesti sociali e giuridici in sé precari, costruiti su labili equilibri gestori. Diciamola tutta: la disciplina normativa dettata in tema di green pass ha sortito tante incertezze proprio in ordine alla sua applicazione al mondo condominiale, più che altrove.Ci si è arrovellati per tentare di comprendere quale posizione abbia il condominio negli edifici nell'ambito giuslavoristico: “luogo di lavoro”, “datore di lavoro”; si tratta di termini e i concetti in sé apparentemente semplici, ma che, assommati al contesto soggettivo e oggettivo su cui qui si intende fare leva si sono rivelati forieri di incertezza pratica e operativa.
Le conclusioni poi raggiunte dai più si sono poi susseguite come le disposizioni legislative che si affastellavano fra di esse, creando un quadro complesso e indefinito, più che una cornice definitoria e normativa degna di nota. Ergo, il ruolo del mandatario dei condòmini, in questo preciso momento storico, è stato premiato dalla professionalità: dalla sua capacità di mettersi in discussione e individuare le corrette fonti informative per curare la propria formazione professionale e il campo di azione reale a cui sottoporsi.Basti fare un esempio, per testimoniare il senso dell'affermazione appena spesa.Ricordiamo tutti il dibattito che si era innestato lo scorso anno, in piena epoca pandemica - con i lockdown più volte indetti dai governi preesistenti - sulla gestione dei “casi covid in condominio” e sull'equivoca ambito operativo “concesso” all'amministratore: quale gestore delle parti comuni o personal trainer della salute dei condòmini? Le conclusioni giuridiche che hanno poi alimentato il dibattito si scontravano con gli assiomi della “privacy”, se non della possibilità empirica.
Dall'altra parte, l'esatto inquadramento operativo dell'amministratore si è rivelato più che fallace, felice: nella misura in cui si è riconosciuto allo stesso professionista la possibilità di intervenire per la sanificazione delle parti comuni, ma, a date ragioni e con certi compromessi operativi, visto l'entità delle spese da affrontare e la relativa qualificazione come intervento straordinario.L'ordine concettuale, dunque, è la vera chiave di successo per affrontare compiutamente i rischi che la professione collega a questo preciso, quanto precario e frammentato, momento storico che tutti noi stiamo vivendo.
La guida coordinata da Rosario Dolce, pertanto, ha l'ambizione di tentare di porre chiarezza sulla normativa in tema di green pass e sulla relativa applicabilità, con i dovuti distinguo di sorta, nel quadro prima professionale dell'amministratore (vedasi gli adempimenti nel suo studio professionale) e poi sullo sfondo condominiale (quale campo di azione del mandatario dei condòmini).
Si mira ad offrire all'attento lettore sia un quadro sinottico che degli strumenti operativi con cui marginalizzare la posizione dell'amministratore e quella degli stessi condòmini, laddove inquadrabili come “datori di lavoro” o soggetti operanti all'interno di un “luogo di lavoro” (per conto di terzi). Si tenta ancora di contestualizzare l'assemblea come “agorà” della vita condominiale - necessariamente asettica - in cui celebrare l'adunanza dei condòmini in modo sereno: siccome presupposto per una corretta, se non legittima decisione collegiale.
Infine, si affronta l'atavico problema della perequazione degli interessi, anzi dei diritti, apparentemente contrapposti, che si celano dietro l'adozione delle misure normative sul tema del green pass, provando a non sconfinare nel terreno della “riservatezza” dei dati, per quanto essi risultano sensibili e/o intangibili. La realizzazione dell'opera collettanea è frutto di un serrato confronto tra i professionisti che ne sono autori (Giuseppe La Scala, Carlo Pikler, Roberto Rizzo e Daniela Zeba) – amministratori, avvocati, commercialisti ed esperti di privacy –; sono i loro punti di vista, diversi e distanti per formazione e operatività, a risaltare la ricchezza contenutistica di questo contributo che, solo a primo acchito potrà, per dati settori e nozioni, talvolta rivelarsi ripetitivo vista la comunanza argomentativa che caratterizza il tema del green pass. A Pietro Di Giovanni – avvocato - si deve l'anima del volume e la condivisione degli intenti che ne hanno animato la stesura e , in particolare, l'appendice tecnica e i moduli e i formulari “pronti all'uso”.
Condominio e green pass. Guida all'uso della certificazione verde in condominio - edita da Il Sole 24 Ore nella collana “Amministratore di condominio”, in vendita a 8,99 euro. Per l’acquisto cliccare qui
A cura di Rosario Dolce
Appendice tecnica curata da Pietro Maria Di Giovanni