Confedilizia contro la riforma del Catasto passata alla Camera con un solo voto in più
Per il presidente del Centro studi Sforza Fogliani è certo che le imposte sulla casa aumenteranno nel giro di poco tempo
La Commissione Finanze della Camera ha votato la modifica del Catasto da tempo preannunciata. Duro commento di Confedilizia in una nota a firma del presidente del Centro studi Corrado Sforza Fogliani in cui si legge che «è difficile (per non dire assurdo) pensare che tutto sia fatto a fini conoscitivi, come dice il premier Draghi, e la storia insegna che nessun politico che abbia a disposizione la via per procurarsi più risorse da utilizzare, non abbia quella via percorso. Per cui è certo che le imposte sulla casa aumenteranno nel giro di poco tempo».
Favorevoli e contrari alla riforma
Nel comunicato Confedilizia ricorda che «l'intero centrodestra ha votato contro la revisione del Catasto. In particolare, la Lega, Forza Italia, Coraggio Italia, Fratelli d'Italia e due deputati di Alternativa (Villarosa e Maniero), per complessivi ventidue voti. In favore della revisione hanno votato il Pd, Leu, Italia Viva (Renzi) e i 5 Stelle, cui si sono uniti Aprile del Gruppo misto, Angiola di Azione (Calenda) e Colucci di Noi con l'Italia (riferimento Lupi, che il giorno prima aveva firmato un emendamento con il centrodestra per non passare alla revisione del Catasto).L'approvazione è avvenuta a marce forzate, come se in un periodo di guerra si potesse considerare urgente un provvedimento che porterà senz'altro all'aumento delle imposte, come detto».
Il Catasto di una volta
Per Sforza Fogliani «la verità è che il Catasto è oggi interpretato come macchina per fare soldi. Nell'epoca liberale, il Catasto era invece usato come scopo incentivante della produzione, soprattutto agricola: chi produceva di più, pagava di meno perché voleva dire che aveva messo a coltivazione terreni prima inutilizzati. E produzione in più significa ricchezza in più per tutti. Oggi, come detto, si perseguono tutt'altri scopi e lo dimostra il solo fatto che il Catasto liberale era un Catasto reddituale (si pagava in base al reddito ricavato e prodotto) ed il Catasto che viene revisionato da Draghi è invece un Catasto patrimoniale: si paga sul valore degli immobili. Valore che sarà accertato non con sopralluoghi ma con un algoritmo».
Considerazioni conclusive
L'approvazione è avvenuta con un solo voto di maggioranza . conclude la nota - « e tanto dovrebbe indurre una classe dirigente responsabile a non portare avanti una riforma fondamentale come quella del Catasto con una maggioranza risicata come quella di cui s'è detto. Ma Draghi andrà di certo avanti. Ed è facile prevedere che, in Aula, porrà la fiducia e metterà quindi in condizione i parlamentari (e soprattutto quelli che vogliono tirare in lungo la legislatura per non andare a casa) di dover votare a favore della revisione (in più) dei valori catastali.Il Parlamento è ormai una finzione».