Decisione del ministero sui controlli ai contatori dei singoli condòmini secondo la direttiva MID
Ora la scheda sta per passare alla Commissione Ue
Alla fine ha prevalso il buon senso. E il tavolo tecnico presso il Mise ha diradato definitivamente le nubi sull’applicazione della Direttiva MID ai sotto-contatori, che servono a misurare i consumi di energia e calore per ripartire i costi tra i condòmini.
La vicenda
Un testo diffuso dallo stesso Ministero nel dicembre del 2018 aveva generato confusione. Dopo mesi di discussione in un tavolo tecnico il Mise si è definitivamente convinto che non ha alcun senso escludere i sotto-contatori dalle disposizioni della Direttiva MID, anche perchè questo comprometterebbe la corretta applicazione della Direttiva sull’efficienza energetica, recepita dal Decreto legislativo 102/2014 e successive modifiche. Questo serve a tutelare il consumatore che deve essere certo dell’equa ripartizione delle spese di energia.
L’attività ispettiva periodica deve verificare il decadimento nella precisione di misura dei contatori stessi e serve anche a scoprire e ventuali manipolazioni dolose .Al lavoro da quasi due anni, il tavolo tecnico del Mise aveva l'obiettivo di produrre una scheda di verificazione periodica dei contatori di calore e inizialmente prevedeva di escluderne i “sottocontatori”. Questa esclusione è stata eliminata e ormai la scheda sta per passare alla Commissione Ue, nel quadro del generale processo di attuazione e verifica dello stato di attuazione della direttiva MID.Se questo è un passo avanti non chiude però definitivamente il problema della piena attuazione del Dm 93/2017.
Le problematiche legate alla verifica
Le Camere di Commercio incontrano molti problemi pratici nell’espletare l'attività di verificazione dei contatori di calore e ci sono difficoltà tecniche notevoli nella registrazione di questi strumenti sottoposti alla MID, tanto che accade di trovarsi di fronte a mancate registrazioni. Inoltre gli apparecchi antecedenti il 2009 non sono conformi alla Direttiva MID e risultano ormai in uso da molto più dei termini prescritti per gli apparecchi MID che sono di 6 e 9 anni. E allora si potrebbe immaginare di adottare alcune misure : semplificare le procedure di registrazione e incentivare la sostituzione dei sotto-contatori, concedendo qualche beneficio fiscale ai cittadini visto l’importante contributo di questi strumenti alla riduzione dei consumi energetici.
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di Giuseppe Latour