Condominio

I mercoledì della privacy: rete internet e sicurezza dati, necessità per i condòmini ed i professionisti

Si devono seguire regole precise per evitare furti di dati: dal cambio password al posizionamento del router nella propria abitazione

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di Carlo Pikler (Centro studi Privacy and Legal Advice) e Manuel De Stefano

Tutto dispongono ormai di una connessione internet: dalle aziende ai professionisti, alle abitazioni dei privati. Ognuno di noi ha almeno una se non più reti che ci permettono di collegarci verso il mondo esterno. I professionisti, e tra questi senz'altro gli amministratori di condominio, non ne potrebbero fare a meno. Non solo per restare connessi (nel vero senso della parola) con il mondo esterno, ma anche per poter utilizzare al meglio gli strumenti di cui si dispone. Una necessità quindi, non più un semplice accessorio.
Computer, tablet, smartphone, smart tv, sono utilizzati per fini domestici ma anche lavorativi, soprattutto nella realtà che ormai dobbiamo considerare come consuetudinaria, ovvero quella dello smart working, sia esso totale o alternato.

Tecnologia necessaria tra le mura domestiche
Ciò nondimeno, anche il mondo condominiale in senso lato si è uniformato a questa realtà: così troviamo il professionista amministratore di condominio ultra-tecnologico, le abitazioni private con connessioni ultraveloci, i condomìni con connessioni internet per sviluppare una serie di servizi comuni che vanno dalla videosorveglianza agli impianti e non solo. Il progresso fa sì che le compagnie si inseguano tra loro con proposte che possano soddisfare e supportare ogni tipologia di richiesta “cyber”. Un cambio di rotta verso il mondo tecnologico, bruscamente accelerato con il triste ingresso del Covid nella nostra vita. Ora si è nella situazione di non ritorno, anzi, il progresso e la tecnologia comandano anche dentro casa, al punto che una sola giornata senza connessione potrebbe portare ad uno stravolgimento delle abitudini famigliari e mettere in crisi la nostra quotidianità. Ecco che allora si guarda alle soluzioni più convenienti in relazione al rapporto qualità/prezzo.

Internet condominiale o condiviso tra condòmini
In ambito condominiale, per ottimizzare i costi o per suddividere una spesa, si inizia ad optare per la linea internet condominiale oppure alcuni optano per la linea internet privata condivisa di comune accordo fra due o più vicini.Nel primo caso, trattandosi di un'innovazione, l'installazione e la fruizione di una linea internet condominiale segue gli articoli 1120 e 1121 del Codice civile e, quindi, deve ottenersi l'approvazione in sede di delibera assembleare e la gestione economica segue quella di un impianto satellitare.Nel secondo caso, quello di una linea internet privata condivisa in comune accordo fra due o più vicini, deve essere necessariamente effettuata una valutazione sulle caratteristiche tecniche della linea, della velocità, del numero di dispositivi connessi e della frequenza d'utilizzo, così da non passare da “spesa condivisa” a “penalizzazione condivisa”.

Come proteggersi dal furto dati
Qualunque soluzione scelta, sia essa privata, condominiale o condivisa in via privata, è indispensabile considerare i pericoli che ogni connessione nasconde in relazione alla sicurezza dei propri dati, ed è quindi necessario essere correttamente informati ed agire in ottica di prevenzione. Il principale pericolo riguarda il rischio di accesso ai dati da parte di terzi, tale da poter comportare il furto di dati, file e documenti, ma anche il controllo dei pc connessi, e di tutti gli apparecchi smart presenti in casa, nello studio o nello stesso condominio; si pensi al caso in cui un hacker azioni ed acceda ai dispositivi connessi alla rete condominiale, come ad esempio al sistema di videosorveglianza.

Una perdita di dati fraudolenta poi, necessita per la parte lesa l'apertura della pratica di Data breach che, in caso di videosorveglianza condominiale o di studio professionale, dovrà anche portare alla comunicazione al Garante e, probabilmente, alla richiesta da parte di quest'ultimo di notificare l'accaduto agli interessati.Per prevenire questi rischi occorre usare quelle «misure tecniche ed organizzative adeguate ai rischi» previste nell'articolo 32 Gdpr, e la scelta delle attività da implementare è lasciata all'apprezzamento del titolare di trattamento.Sicuramente occorre cambiare periodicamente le credenziali di accesso al router, e al pannello di controllo dello stesso che vengono fornite standard dai vari provider.

I suggerimenti per evitare problemi
Un secondo aspetto è legato al cambio di nome e password di rete, anch'essi forniti di default dal provider.È opportuno aumentare il livello di protezione della password, optando per una crittografia (protezione di rete) WPA2 e WPA3.Può essere utile anche il cambio dell'indirizzo IP del router, spesso facile da reperire sul web nei manuali, attraverso l'accesso al pannello di controllo, modificando la voce indicata come «indirizzo IP» (spesso compare standardizzato come 192.168.1.1). La sicurezza della rete però non è solo legata all'aspetto della configurazione (sicurezza analogica), ma devono anche considerarsi gli aspetti della sicurezza cosiddetta fisica.

A tal riguardo è importante considerare la posizione del router, che se posto al centro dell'immobile non solo consente di distribuire al meglio il segnale in tutte le stanze, ma anche di impedire agli hacker tentativi di accesso tenendoli fuori dalla portata ravvicinata del segnale.Da ultimo, occorre ricordarsi di spegnere il router quando non si utilizza e ci si allontana per ore dallo studio o dall'abitazione. In questo modo, oltre ad impedire agli hacker di entrare nella rete, si può anche prevenire che il router stesso venga danneggiato per eventuali sovratensioni. Un po’ di attenzione su questi aspetti aiuta, quindi, oltre a poter svolgere le proprie attività lavorative o ludiche in maggiore sicurezza, anche a poter dimostrare l'adempimento al principio di accountability che è tanto caro al Garante per la protezione dei dati personali.

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