Fisco

In condominio si cerca di regolare la teleassemblea

Alcuni deputati M5S alla Camera stanno per depositare un emendamento che potrebbero sbloccare lo stallo delle delibere

di Saverio Fossati

La politica cerca un modo per risolvere i problemi della vita in condominio nella fase due. Così alcuni deputati M5S alla Camera stanno per depositare un emendamento che potrebbero sbloccare le teleassemblee.

Il fatto di non potersi di fatto riunire in assemblea, vista l’entità delle precauzioni da adottare, nonché il divieto di assembramento più severo e diversificato nelle Regioni, rende impossibile prendere decisioni. Tranne quelle della massima urgenza per la sopravvivenza dell’edificio e per la sicurezza dei condòmini nelle parti comuni, che restano di competenza dell’amministratore senza bisogno di ratifiche, ci sono in ballo molte altre delibere importanti. A cominciare da quelle per i lavori straordinari per usufruire delle agevolazioni fiscali in scadenza, come il bonus facciate, ormai dato per perso, o quello per il risparmio energetico che il ministro dello Sviluppo ha promesso di portare al 110-120% di detrazione per azzerare i costi finanziari delle imprese. Una mossa che serve da volano economico a decine di migliaia di imprese.

L’emendamento
Alcuni deputati M5S hanno quindi approntato il testo di un emendamento (in via di deposito) che affronta il tema sollevato dal Sole 24 Ore edal Quotidiano Condominio sulla possibilità di svolgere le assemblee a distanza. Un emendamento che trova la strada aperta dall’ordine del giorno recepito dal Governo in occasione della conversione del Dl 18/2020 e presentato su suggerimento di Recert (revisori contabili condominiali). Sulla questione assemblee a distanza si è tenuto, il 28 aprile , il webinar cui hanno partecipato 38 associazioni del mondo condominiale e cui hanno assistito 1.600 amministratori. Ed è emersa proprio la preoccupazione di iniziare un’esperienza, anche se tecnicamente possibile, senza un adeguato supporto normativo, soprattutto per evitare le impugnazioni delle delibere «in remoto».

Le nuove misure
L’emendamento al Ddl di conversione del Dl 23/2020 (Ac 2461) in via di presentazione prevede anzitutto una serie di misure di sicurezza specifiche per l’attività di amministratore di condominio:

l’attività di portierato, di sorveglianza, di giardinaggio e di altri dipendenti del condominio deve essere sospesa se non si possano garantire idonee misure sanitarie;

è vietato ricevere presso lo studio dell’amministratore estranei o anche condòmini;

i contributi condominiali devono essere versati esclusivamente sul conto corrente e non “a mano”.

Poi verrebbe sospeso per tutta la durata dell’emergenza il termine perentorio di cui all’articolo 1130 del Codice civile per la tenuta dell’assemblea condominiale annuale (180 giorni dalla fine dell’esercizio). II termine inizierebbe nuovamente a decorrere dalla fine dell’emergenza.

Le assemblee verrebbero consentite (con distanziamento e mascherine) per deliberare su opere straordinarie, incluse quelle che beneficiano di sisma bonus ed ecobonus.

Le teleassemblee
L’amministratore può invece organizzare senza limiti le teleasssemblee in modo da permettere:

la corretta identificazione (anche per conoscenza diretta) di ogni singolo partecipante;

la possibilità di prendere la parola ed esprimere il proprio voto;

la registrazione dell’assemblea.

Il segretario nominato dall’assemblea provvederebbe al verbale condiviso telematicamente.

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