Condominio

Indagine Unicasa: due terzi dei condòmini a Milano e provincia soddisfatti del loro amministratore

È cresciuta la professionalità negli ultimi anni e con il Covid aumenta la richiesta di servizi alternativi a domicilio (dai tamponi alla spesa)

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di Annarita D’Ambrosio

Un totale di 1800 intervistati appartenenti al comune di Milano e provincia con edifici in condominio prevalentemente superiori a 16 abitazioni, equamente distribuiti tra uomini e donne dai 20 ai 65 anni. Il committente è Unicasa, società che offre servizi agli amministratori, che ad Eumetra ha chiesto la realizzazione dell’indagine per comprendere in modo analitico quali sono state, nell’ultimo anno, quello del Covid, le aree di soddisfazione e insoddisfazione relazionale ed operativa dei condòmini e farne tesoro nel corso dei mesi che ci aspettano, mesi in cui è stato lasciato in sospeso molto ed in tanti si deve deliberare sui lavori del superbonus.

L’importanza della reperibilità
In questa ottica dunque uno spaccato, anche se relativo solo a Milano e provincia, molto interessante, anche perchè ampiamente dettagliato. Prime domande sulle relazioni: la quasi totalità dei condòmini ha riconosciuto di aver contatti con il proprio amministratore, principalmente per problemi negli impianti condominiali e che la mail è il mezzo che, almeno a Milano, è diventato il più comodo e più diffuso. L'amministratore risponde direttamente nella metà dei casi. Solo un'esigua minoranza è costretta a lasciare messaggi alla segreteria. Il 92% delle famiglie partecipa alle assemblee condominiali e il 73% regolarmente o spesso.

C’è poi il capitolo sulla preparazione dell’amministratore: condòmini soddisfatti, anche se lamentano scarsa propensione alle proposte, mentre emerge che c’è voglia da parte dei condòmini di partecipare alle decisioni, considerato che circa la metà dei rispondenti ha avuto una esperienza diretta o indiretta da consigliere, ruolo importante che nel 50% dei casi - dice la ricerca - influisce e veicola la scelta del nuovo amministratore in caso di sostituzione.

Prima di tutto oculata gestione del denaro
Cosa si chiede a chi deve amministrare? La gestione attenta del denaro prima di tutto, seguita dalla facilità di contatto, e dalla capacità di trovare soluzioni ai problemi. La soddisfazione nel complesso è abbastanza buona (due terzi danno un voto almeno pari a 7), una solidità della figura dell’amministratore che tiene a sottolineare l’Ad di Unicasa Vincenzo Acuto negli anni passati non c’era. Merito del Covid? «No - ci spiega - frutto invece della sempre maggiore professionalizzazione degli amministratori, che ormai in gran parte esercitano nell’ambito di una società, non singolarmente. Sono gli effetti della legge di riforma 220/2012, che ha raggiunto questo obiettivo».

«Il Covid invece, prosegue Acunto, ha cambiato le esigenze in condòminio. I condòmini si aspettano dall'amministratore principalmente convenzioni con servizi aggiuntivi coerenti con il settore «casa»: ovvero riparazioni piccole o grandi, pulizia, assicurazioni, ma in epoca di pandemia - da un quarto ad un quinto - sollecita sostegno nell'area medica». Servizi alternativi come tamponi a domicilio, medicinali o spesa a domicilio sono stati richieste pressanti in questi mesi, ha concluso Acunto.


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