Fisco

Intesa cede 1,3 miliardi di crediti e porta il totale a 2,7 miliardi

di Luca Davi, Giuseppe Latour

Intesa Sanpaolo ha ceduto sul mercato in poche settimane 2,7 miliardi di crediti fiscali, più del 12% della sua capienza fiscale, e può così assorbire un analogo stock di domande per bonus edilizi e superbonus che nel frattempo erano parcheggiati in coda. Ma, a tendere, il dato potrebbe ulterioremente salire, visto che altre ricessioni potrebbero arrivare.

L’ultima e più significativa operazione di cessione di crediti sul mercato secondario da parte della prima banca italiana risale a ieri. Il gruppo di Ca’de Sass ha comunicato la sottoscrizione di un accordo per la ricessione di crediti fiscali legati ai bonus edilizi e al superbonus dal valore di 1,3 miliardi di euro con Ludoil Energy, tra le principali aziende private del settore energetico, attiva nella logistica infrastrutturale e nelle rinnovabili.

Si tratta di un’operazione record: sebbene a oggi siano pochissimi i contratti di questo genere, questo accordo supera di molto in valore i precedenti. E, soprattutto, dimostra che con lo strumento delle quarte cessioni è possibile liberare spazi importanti nella capienza fiscale degli istituti di credito.

A inizio ottobre, per dare un parametro, Intesa aveva annunciato il primo contratto di cessione in assoluto, dal valore di 200 milioni, stipulato con Autotorino. A questo era seguito, a poca distanza, un secondo accordo, di importo simile, con Sideralba di Napoli.

Complessivamente, fino a oggi l’importo dei crediti fiscali riceduti da Intesa Sanpaolo ammonta a 2,7 miliardi, pari appunto al 12% della sua tax capacity, che è pari a 21 miliardi. Ma le attese sono per un’ulteriore crescita. In pipeline ci sono ulteriori ricessioni, a partire da una cessione da circa 5-600 milioni in arrivo nei prossimi giorni. Il trend è di rilievo, perchè così facendo la banca crea spazio per assorbire richieste che sono rimaste finora inevase. In tema di crediti fiscali per bonus edilizi e superbonus, a oggi Intesa Sanpaolo ha infatti 12 miliardi di crediti acquisiti a fronte di 30 miliardi di richieste pervenute.

Tutti questi accordi danno attuazione alle norme sulle ricessioni dei crediti fiscali, inserite nella legge di conversione del decreto Aiuti (Dl 50/2022) e in vigore da metà luglio. Il loro obiettivo è recuperare capienza fiscale, da utilizzare per rimettere in moto il mercato degli acquisti di bonus, ormai in frenata da mesi. Nel Dl Aiuti, infatti, si stabiliva che banche e società appartenenti a gruppi bancari possono sempre cedere i crediti che hanno in pancia ai propri correntisti, purché siano soggetti diversi dai consumatori: quindi, questi trasferimenti sono sempre possibili verso tutte le partite Iva. Quella norma è stata utilizzata per la prima volta a ottobre e, settimana dopo settimana, sta entrando a regime.

«Il contratto siglato con Ludoil Energy - spiega una nota di Intesa - risponde alla logica di riavviare progressivamente il mercato della cessione dei crediti: l’obiettivo della banca è continuare a coinvolgere un cospicuo numero di imprese per ampliare la propria capacità fiscale, oggi satura». Con queste cessioni, la priorità è consentire a chi è in coda di portare avanti le sue operazioni. «Grazie all’accordo con Ludoil Energy, Intesa Sanpaolo continuerà a dare riscontro ai propri clienti che sono in attesa di poter cedere i loro crediti», spiega ancora la nota.

«È la seconda operazione che finalizziamo in Campania e auspichiamo che seguano presto nuove iniziative con altre imprese del territorio, che possono cogliere un vantaggio fiscale significativo e, al tempo stesso, contribuire a riattivare gli interventi legati ai bonus edilizi», conclude Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo.

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