L'esperto rispondeCondominio

L’amministratore in proroga «segue» le cause già in corso

L’amministratore in proroga dei poteri può avviare nuove azioni giudiziarie se necessarie per la gestione ordinaria

di Augusto Cirla

La domanda

Durante il suo mandato annuale, un amministratore ha curato l’instaurazione di due contenziosi legali. Essendo fallite, in entrambi i casi, le due mediazioni preliminari, l’assemblea ha deliberato di avviare le cause legali. Tuttavia, prima che venissero avviate le cause, è venuto a scadere l’anno di incarico e l’amministratore “pro tempore” ha continuato - e continua - a svolgere i suoi compiti in regime di “prorogatio”. Quali sono gli effetti di tale “prorogatio” rispetto alle azioni legali deliberate, ma non ancora avviate, e rispetto a eventuali procedimenti giudiziari in corso? In particolare, si chiede se l’avvocato del condominio possa proseguire nelle azioni legali deliberate e in quelle già in corso, mentre l’amministratore sta svolgendo il suo mandato pro tempore in regime di “prorogatio”.

L’Esperto Risponde da Il Sole 24 ore di lunedì 10 novembre 2025

Ferma restando l’inefficacia della procura conferita all’avvocato da chi, alla data di costituzione in giudizio del condominio, sia già cessato dalla carica di amministratore o prosegua in regime di prorogatio, l’eventuale cessazione del potere da parte dell’amministratore di un condominio già costituito in giudizio a mezzo di un avvocato non ha immediata incidenza...