Condominio

Nella cause condominiali la consulenza tecnica d’ufficio assume rilievo probatorio

Nel caso specifico la Ctu aveva accertato fatti non altrimenti accertabili

di Angela Està

La consulenza tecnica d'ufficio deve essere valutata in ogni punto da parte del giudice in sede di decisione delle cause condominiali. Lo afferma la Cassazione con la sentenza 8501 depositata il giorno 6 maggio 2020.

I fatti
Il caso nasce dalla domanda di corresponsione di un compenso professionale proposta nei confronti di un condominio da parte di un professionista dovuta per l'attività professionale. Si trattava, in particolare, di un architetto che rappresentava di aver prestato la propria opera nel corso di una ristrutturazione che aveva interessato l'intero edificio.

Le pronunce di merito ed il ricorso alla Suprema corte
Il Tribunale, in primo grado, accoglieva la richiesta riconoscendo a favore dell'istante il diritto ad essere soddisfatto nelle proprie ragioni. La Corte d'appello ribaltava la sentenza e il giudizio arrivava in Cassazione, che dava ragione al condominio: la Ctu utilizzata in giudizio aveva pieno valore probatorio, infatti il consulente di ufficio ha agito quale Ctu percipiente ( che ricorre quando al consulente tecnico d'ufficio è conferito l'incarico dì accertare fatti non altrimenti accertabili) in quanto avrebbe acquisito documenti che il professionista non aveva piu il potere di richiedere ed acquisire.

Il ricorso alla Ctu
La questione di viva attualità è piuttosto dibattuta e riguarda l'efficacia di una consulenza tecnica d' ufficio in un procedimento civile in riferimento alle questioni condominiali. Il Codice di procedura civile prevede, infatti, che il giudice, per potere valutare più correttamente una situazione di fatto, possa procedere alla nomina di un consulente.
Il consulente rappresenta una figura dotata di particolare competenza tecnica, tale da consentire al magistrato di integrare le competenze del Giudice.

Il consulente, infatti, nel corso del procedimento, dopo avere valutato la situazione di fatto, deposita in atti una relazione tecnica contenente le risposte ai quesiti del giudice ed aventi riguardo al caso concreto sottoposto al suo giudizio, che deve essere deciso con il procedimento. Sul punto osservano i giudici della corte Suprema come all'atto depositato da parte del consulente debba essere riconosciuto un particolare valore probatorio in ogni suo punto.

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