Condominio

Rincari. Nei condomìni spetta all’amministratore vigilare sui costi

Tra i compiti che è tenuto ad assolvere, quello di inviare comunicazioni che consentano ai residenti di avere un quadro dettagliato dei consumi

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di Augusto Cirla

L’inverno è alle porte ed è ormai prossimo il momento di accensione delle caldaie. Occorre cominciare a capire che bisogna risparmiare perché, per lo meno nell’imminenza, il riscaldamento non sarà più come prima a causa dei ben noti eventi bellici.

Risparmiare diventa per ogni condomino un dovere sociale, nel rispetto del superiore principio di solidarietà che, oggi più che mai, deve necessariamente esistere tra tutti i condòmini. Il costo del riscaldamento, infatti, non è più un problema del singolo, ma diventa collettivo: se uno non risparmia, non risparmiano nemmeno gli altri, perché l’ammontare dei consumi rischierà di portare fino al raddoppio l’importo totale, che verrà addebitato all’intero condominio e, alla fine, al singolo, che si troverà a pagare molto di più, anche se magari i suoi personali consumi saranno diminuiti rispetto a quelli della passata gestione.

Negli edifici dotati di valvole termostatiche e ripartitori di calore, non sarà di aiuto nemmeno diminuire – sino persino ad azzerare – le valvole dei propri termosifoni. Perché se non si comporteranno allo stesso modo i vicini di casa, comunque aumenterà l’onere della quota fissa, a carico di tutti i condòmini in ragione dei rispettivi millesimi di riscaldamento, e, di conseguenza, anche la quota variabile, relativa ai pochi consumi conteggiati al condòmino virtuoso. Insomma, se tutti i condòmini non si convinceranno a risparmiare, tutti resteranno penalizzati dai maggiori costi del riscaldamento.

Da non dimenticare che l’aumento dei costi va spesso al pari con l’aumento della morosità: non è purtroppo raro il caso di famiglie che non riescono più a far fronte agli oneri condominiali proprio per il loro inesorabile lievitare. E sono ben noti i lunghi tempi necessari per il recupero delle somme dovute, con il concreto rischio per i condòmini solventi di dovere intervenire per sopperire a carenze di cassa del condominio per fare fronte alle giuste pretese dei fornitori dei servizi.

Tutti dovranno adeguarsi, in primo luogo, alle recenti direttive del ministero della Transizione Ecologica , che prevedono l’introduzione di limiti delle temperature negli ambienti (un grado in meno nelle abitazioni), delle ore giornaliere di accensione (un’ora in meno al giorno) e della durata del periodo di riscaldamento (15 giorni in meno), seppure diversificati sul territorio nazionale a seconda delle zone.

Non sono previste dirette sanzioni per i disobbedienti, né specifici controlli nelle singole abitazioni per verificare i consumi, ma il tutto è lasciato al buon senso del condòmino e al suo rispetto verso coloro che con lui condividono gli oneri condominiali. La sanzione, a ben vedere, è “implicita”, cioè è rappresentata dal maggiore importo che verrà richiesto dalla società erogatrice del servizio di riscaldamento a fine gestione, come conguaglio di quanto invece all’inizio preventivato. Ecco allora la necessità di procedere con periodici controlli sull’andamento dei consumi. A questo punto entra in gioco la professionalità dell’amministratore, chiamato a svolgere il compito di vigilare sull’andamento dei consumi effettivi. Da qui la necessità di inviare ai condòmini comunicazioni che diano conto dei consumi man mano rilevati, soprattutto se molto alti rispetto a quanto preventivato, e meglio ancora se riferiti alle singole unità immobiliari: prospetti esplicativi, consigli, suggerimenti e quant’altro ritenuto opportuno per spendere meno.

Non meno importante il ruolo dei consiglieri che, in quanto presenti in condominio, sono in grado di intervenire presso chi sembra ignorare l’importanza del risparmiare gas ed energia, a discapito anche dell’intera collettività condominiale. Sono i consiglieri che, di concerto con l’amministratore, ma sempre nel rispetto di tutti i condòmini, devono ricercare magari semplici soluzioni migliorative dei consumi, quali il ridurre il riscaldamento dei locali portineria quando non viene svolto il servizio oppure il limitare l’illuminazione in parti comuni poco frequentate, quali corridoi delle cantine o corselli dei box.

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