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Risparmio energetico: i consigli di Enea per consumi estivi “intelligenti”

Soluzioni che possono portare a un risparmio complessivo a livello nazionale di 1,8 miliardi di metri cubi di gas all’anno

di Davide Madeddu

Una decina di consigli pratici per risparmiare sulle bollette, soprattutto in periodo di rincari, e avere un consumo intelligente, quando la temperatura sale e il ricorso all’impiego di climatizzatori è quasi obbligato. Soluzioni che possono portare a un risparmio complessivo a livello nazionale di 1,8 miliardi di metri cubi di gas all’anno. È una sorta di vademecum con consigli e suggerimenti quello predisposto dall’Enea per utilizzare in modo ottimale gli impianti di climatizzazione senza rinunciare al comfort nella stagione estiva.

Aumento di due gradi del settaggio della temperatura interna

«Nella climatizzazione estiva - chiarisce Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea di efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano - le misure essenziali per ottenere bollette più leggere consistono nell'aumentare di due gradi il settaggio della temperatura interna, portando il termostato da 26 a 28°C, e chiudere le persiane quando non si è in casa. In particolare, nel periodo estivo è fondamentale schermare le finestre esposte a sud e a est».

Con questi due accorgimenti si potrà ridurre fino al 50% circa il consumo di energia elettrica per la climatizzazione estiva, risparmio variabile in funzione dell'esposizione alla radiazione solare dell’abitazione. «Se anche solo il 5% delle famiglie sostituisse il proprio condizionatore energivoro con un modello alla massima efficienza - prosegue Calabrese - si potrebbe ottenere un risparmio di 180 milioni di kWh elettrici, corrispondenti a 14 milioni di m3 di gas in un anno».

I consigli di Enea

Quanto ai consigli predisposti, si raccomanda di fare attenzione alla classe energetica del climatizzatore. La scelta del modello è un requisito chiave per abbattere i consumi evitando sorprese in bolletta. «Indipendentemente dalla tecnologia, sono sempre da preferire i condizionatori in classe energetica superiore alla A in quanto - sottolineano gli esperti -, oltre a una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, consumano molto meno. Il consumo energetico annuo indicato sull'etichetta di un climatizzatore da 2,5 kW è relativo a 350 ore in modalità raffreddamento a cui è sommato il consumo di energia in altre modalità quali lo standby».

Altro suggerimento è quello di non raffreddare troppo l'ambiente e prestare attenzione all'umidità. «La normativa prevede che durante la stagione estiva la temperatura interna non debba scendere sotto i 24-26°C ma, il più delle volte, due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono già sufficienti». Per scongiurare la sensazione di caldo opprimente, spesso può bastare l'attivazione della funzione “deumidificazione”, in quanto l'umidità presente nell'aria fa percepire una temperatura ben più elevata di quella reale. Non solo, gli esperti sottolineano che grazie a simulazioni effettuate tramite software di calcolo dinamico orario «si è verificato che portare il termostato da 26 a 28°C può far risparmiare circa il 25 % di energia, considerando le diverse zone climatiche, le diverse caratteristiche delle abitazioni e 350 ore di funzionamento medio dell'impianto».

I risparmi ipotizzabili

Quindi, ipotizzando il caso di una famiglia che ha due condizionatori in classe energetica intermedia per un consumo complessivo da etichetta di 346 kWh all'anno, si potrebbe ottenere un risparmio di circa 87 kWh elettrici. Altro suggerimento è quello di chiudere le persiane, abbassare le tapparelle o comunque schermare i serramenti nelle ore centrali delle giornate estive. Un gesto che consente di ridurre gli apporti solari in ingresso all'abitazione e, conseguentemente, l'energia richiesta dai climatizzatori.«Il risparmio dovuto a questo semplice accorgimento varia considerevolmente in base all'esposizione dell'abitazione e alla quantità di superfici vetrate, ma si stima che consenta di risparmiare fino al 25% in media del consumo di partenza (circa di circa 85 kWh elettrici a famiglia)».

Il tipo di condizionatore

Un altro consiglio riguarda la scelta del condizionatore. Il suggerimento è quello di scegliere la tecnologia inverter che «permette di avere prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all'effettiva necessità».Non meno importante la posizione del climatizzatore che dovrebbe andare nella parte più alta della parete. Da evitare la sistemazione dietro divani o tende.Meglio poi ricorrere alla sistemazione di un climatizzatore per stanza anziché montarne uno nel corridoio sperando che rinfreschi l’intera abitazione. Meglio poi evitare di lasciare porte e finestre aperte. Altro accorgimento da adottare è la coibentazione dei tubi del circuito refrigerante all'esterno dell'abitazione. È inoltre opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie.

Diventa poi utile anche l’utilizzo della funzione timer e notte che consente di ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio e di aumentare il comfort. Non meno importante la cura e la corretta manutenzione degli impianti con la pulizia dei filtri dell’aria e delle ventole, oltre che il controllo della tenuta del gas. C’è poi l’aspetto legato all’illuminazione degli ambienti. Il consiglio, in questo caso, è quello di sostituire le lampadine incandescenti con quelle a Led che consumano meno energia rispetto all’illuminazione a incandescenza e producono un calore minimo, riducendo il fabbisogno per raffrescamento. Non è comunque tutto.

La diagnosi energetica dell’edificio

L'installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici può permettere alle abitazioni di essere completamente indipendenti dalle forniture esterne di corrente elettrica o altri combustibili. Tra i consigli anche quello effettuare una diagnosi energetica dell'edificio è il primo passo utile per valutare lo stato dell'isolamento termico di pareti e finestre e l'efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. E poi, attenzione agli incentivi. «In particolare, per l'installazione di impianti solari termici è possibile accedere al Conto Termico 2.0, alle detrazioni fiscali del 50% (bonus casa) e del 65% (ecobonus) - argomentano dall’Enea - La stessa cosa vale per l'installazione di pompe di calore, se destinate a sostituire il vecchio impianto termico. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, invece, l'incentivo da considerare è il bonus casa con detrazione al 50%».

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