Se il cortile non è comune è vietato aprire vedute
di Rosario Dolce
Il partecipante alla comunione del cortile non può aprire una veduta verso la cosa comune a vantaggio dell'immobile di sua esclusiva proprietà
Quando un cortile è comune a distinti corpi di fabbrica e manca una disciplina contrattuale vincolante per i comproprietari individuali al riguardo, il relativo uso è assoggettabile alle norme sulla comunione in generale.
Viene subito in considerazione la disciplina di cui all'articolo 1102, comma 1, Codice civile, in base al quale ciascun partecipante alla comunione può servirsi della cosa comune, sempre che non ne alteri la destinazione e non ne impedisca il pari uso agli altri comunisti. Così, ...