Condominio

Senza l’uso di rinnovabili a rischio la tenuta dei contratti di locazione

di Antonella Ceschi

Come noto i data center sono strutture energivore sicuramente colpite dal recente aumento dei costi dell’energia.

Ad oggi le principali forme contrattuali di colocation, cioè di messa a disposizione di uno spazio costituito da uno o più rack, unitamente a uno o più differenti servizi di cloud e servizi informatici, prevedevano o un corrispettivo fisso o a consumo, ma fondamentalmente legato all’uso della banda, essendo stato sempre ritenuto più controllabile il consumo elettrico.

In sostanza, sia che si tratti di contratto a tariffa fissa – solitamente su base mensile – sia a consumo, ma legato all’utilizzo della connessione, l’aspetto del consumo elettrico, che è in realtà una componente quasi preponderante del contratto, non viene solitamente considerata in maniera esplicita. Tale aspetto non deve sorprendere, in quanto il nostro ordinamento è caratterizzato da una stringente normativa che vieta la rivendita di energia elettrica se non si è soggetti a ciò espressamente autorizzati.

I contratti proposti dagli operatori di data center, pertanto, comprendono sempre questo aspetto, ma in un ambito più integrato di fornitura di servizi di carattere informatico e, come visto, anche fisico mediante la messa a disposizione di rack per la collocazione dei computer.

È evidente che i recenti aumenti del costo dell’energia elettrica pongono un serio problema per gli operatori che può essere mitigato laddove il data center si sia dotato di sistemi di produzioni energetica in proprio, da fonti rinnovabili. Soluzione che viene adottata soprattutto dai data center di nuova generazione, anche perché in un’ottica Esg aiuta a valorizzare l’investimento, e che evidentemente può arrivare ad ammortizzare anche totalmente i recenti aumenti a seconda della fonte adottata, ma che avrà invece un impatto significativo sugli operatori ai quali quasi certamente sarà richiesta una rinegoziazione dei contratti, laddove il data center di fatto sia collegato al fornitore tradizionale e converta l’energia acquisita tramite una propria cabina di trasformazione. Anche se non specificamente legate ai data center, stanno iniziando ad essere emesse alcune pronunce dai Tribunali che giustificano una risoluzione dei contratti di locazione per eccessiva onerosità dovute proprio all’incremento del costo dell’energia, laddove una delle componenti del contratto sia legata all’utenza assieme alla fornitura di altri servizi o beni.

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