La richiesta da parte del contribuente di variazione del classamento catastale in categoria diversa, contenuta in una domanda di correzione per inesatta rappresentazione grafica, deve essere accompagnata necessariamente da elementi significativi e idonei alla variazione del classamento stesso, e non da una semplice volontà in tal senso.
Con l'ordinanza n. 7621/2025 la Suprema Corte ha posto sotto i riflettori la procedura di correzione per errata rappresentazione grafica dell'immobile, nell'ambito della quale un contribuente aveva richiesto di variare la categoria catastale da A/1 ad A/2, con contestuale riduzione della rendita.
La pronuncia appare significativa perché, oltre a fornire importanti indicazioni in merito a tale specifica procedura catastale, consente anche di chiarire meglio l'intera operazione di classamento.
Legittima la classificazione per categorie
In materia...
Le modalità di incapsulamento del cemento amianto
di Sergio Clarelli, Ingegnere, Presidente ASSOAMIANTO
Bonus casa con aliquota del 36% per il residente estero
di Alessandro Borgoglio - Esperto tributario




