La Corte di Cassazione (ord. n. 19960 del 17 luglio 2025) si è di recente espressa, nell'ambito di un articolato contenzioso, negando l'applicazione del "prezzo valore" alla cessione di una villa in quanto dotata di piscina abusiva, non ultimata e non denunciata al Catasto, con inattendibilità della rendita catastale della sola villa e conseguente potere dell'Agenzia delle entrate di richiedere le imposte di registro e ipocatastali sulla base del valore venale del complesso (villa e piscina in costruzione). L'interessante pronuncia offre lo spunto per focalizzarsi su alcuni principi di fondamentale importanza per la determinazione dell'imponibile in base al "valore catastale" nelle cessioni di abitazioni e relative pertinenze.
L'ordinanza della Suprema Corte di Cassazione n. 19960 del 17 luglio 2025 si è espressa in relazione a un articolato e interessante contenzioso originato dall'accertamento di valore notificato dall'Agenzia delle Entrate ("AdE") per un atto di vendita del 2011 avente a oggetto una villa ubicata a Bologna (dotata di rendita catastale) con piscina abusiva e non ultimata, piscina della quale non era stata effettuata, al momento della vendita, la denuncia di variazione catastale - che avrebbe determinato...
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