Condominio

Contabilizzazione individuale del calore per tagliare i consumi e risparmiare in bolletta

Contatori e ripartitori non aiuteranno soltanto a contrastare il caro energia ma anche a tutelare l’ambiente, riducendo l’inquinamento

di Giuseppe Mazzei

Risparmiare energia e tutelare l’ambiente. Sono due imperativi categorici che vanno di pari passo. Si devono mettere in pratica soprattutto durante il periodo di accensione dei termosifoni. E si possono ottenere benefici significativi, per le nostre tasche, per l’impatto sulla domanda di gas e la riduzione dell’inquinamento.

Il boom dei prezzi dell’energia, soprattutto del gas, ha reso drammatico un problema che l’Unione europea aveva ben presente quando, dieci anni fa, fu approvata la Direttiva sull’efficienza energetica 2012/27, modificata quattro anni fa con la Direttiva 2018/2002. L’Italia è stato il primo Paese europeo a recepire la Direttiva del 2012 col Decreto legislativo 102/2014, poi modificato col decreto legislativo 141/2016 e successivamente rivisto con il testo attualmente vigente, il Decreto legislativo 73/2020.

Contatori e ripartitori per tagliare i costi

Da ben 8 anni esistono norme che col tempo sono state sempre più chiare e precise e che impongono agli italiani di installare sistemi di misurazione dei propri consumi per monitorarli, ridurli e ottenere un’equa ripartizione dei costi per il riscaldamento. Pilastro di questa strategia di contenimento dei consumi, oltre all’installazione delle valvole termostatiche sui singoli termosifoni, è la contabilizzazione che può essere attuata con i sistemi diretti, attraverso un contatore divisionale in ogni singola unità immobiliare o - dove non è possibile - mediante l’installazione di ripartitori dei costi di riscaldamento sui singoli termosifoni.

Insieme ai ripartitori, i contatori divisionali sono dunque da considerarsi strumenti essenziali per il risparmio energetico, e come tali andrebbero trattati in tutte le sedi, anche quando ci si occupa della loro verifica periodica e dell’obbligo di sostituzione. Solo se la misurazione di questi strumenti sarà precisa e attendibile sarà possibile ripartire in maniera equa i costi tra i condòmini e generare comportamenti virtuosi in ogni singolo utente di unità immobiliari, che potrà avere un quadro preciso dei consumi e ridurli con buon senso e responsabilità.

Come risparmiare secondo l’Enea

Una guida redatta dall’Enea ha esaminato un’ampia casistica di applicazione della Direttiva sull’efficienza energetica e ha tratto la conclusione che la contabilizzazione individuale e la ripartizione dei costi energetici, «insieme alla riduzione dei consumi attraverso un comportamento più consapevole e razionale dell’uso della risorsa termica» può generare un risparmio in media pari all’11%, che può salire fino al 15%. La guida dovrebbe essere una lettura obbligata sia nei condomìni che ancora non hanno provveduto a rispettarla sia negli stabili in regola ma che ancora non hanno compreso i benefici della contabilizzazione individuale del calore.

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