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Dai bonus in edilizia alla deontologia, nuove prospettive per la professione tecnica al centro di un evento ad Erba

Geometri fiscalisti riuniti il 26 maggio per un confronto sui temi di attualità per i tecnici

Il 26 maggio, ad Erba presso lo spazio Lariofiere si svolgerà il convegno «Dai bonus in edilizia alla deontologia: nuove prospettive per la professione tecnica», organizzato dall'Associazione geometri fiscalisti in collaborazione con i Collegi dei geometri e geometri laureati di Lecco e Como. Durante l’evento, precisa una nota, saranno affrontati temi di grande interesse per la categoria, come i bonus in edilizia, che hanno monopolizzato il dibattito pubblico degli ultimi mesi. Si farà il punto sulla situazione attuale, sulle ultime
regole introdotte, sulle possibilità residue per la cessione dei crediti e sulle responsabilità dei professionisti tecnici che forniscono consulenza in quest'ambito (clicca qui per la locandina).

Ad occuparsi di questo tema saranno il geometra AlbertoBonino e l'avvocato Elisa de Pizzol. Ma si parlerà anche di un altro tema di grande attualità, anche alla luce della recentissima entrata di vigore dell'equo compenso per i professionisti: la deontologia professionale.Se ne occuperanno i geometri Ernesto Baragetti e Gianluca Scacchi. Inoltre, il presidente dell'Associazione, Mirco Mion, presenterà i risultati di due indagini conoscitive condotte da Agefis nel corso del mese di maggio.

Commenta, infatti: «Crediamo nel valore della condivisione e della partecipazione: per questo motivo, periodicamente, proponiamo indagini conoscitive ai professionisti. In questo modo riusciamo a comprendere quali siano le opinioni dei tecnici e a fornire soluzioni e spunti di riflessione».La prima indagine, dal titolo «I professionisti tecnici e il superbonus», ha l'obiettivo di comprendere come la categoria abbia vissuto le varie fasi del superbonus, quali siano state le criticità riscontrate e quale sia la prospettiva dei professionisti per il futuro. Analizzando i risultati ottenuti, è evidente come un gran numero di professionisti si sia dedicato ad attività legate ai bonus in edilizia e al superbonus (dalla direzione lavori alle asseverazioni): ben l'87% se ne è, infatti,in qualche modo occupato.

Inoltre, circa la metà dei partecipanti all'indagine (il 42%) ha gestito direttamente il rapporto con gli advisor delle banche per la cessione del credito: «Questo dato rende evidente come i professionisti tecnici stiano diventando, sempre di più, anche consulenti fiscali e finanziari, in grado di assistere i propri clienti per ogni adempimento», commenta Mion. Questo dato si riflette anche sul carico di lavoro dei professionisti, aumentato nel 70% dei casi. Analogamente, il 68% ritiene che il suo carico di lavoro diminuirà a causa dello stop alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura. Poco ottimismo per il futuro, quindi: il 92% dei partecipanti all'indagine, infatti, non si attende un impatto rilevante, per la ripartenza del mercato delle cessioni, dalle ultime modifiche introdotte da Governo e Parlamento.

L'indagine «L’evoluzione della professione tecnica», invece, è dedicata a scoprire come si sia evoluta la categoria dopo questi ultimi anni ricchi di numerosi cambiamenti, e in particolare quale sia il modello organizzativo, come sia strutturata la gestione dello studio e quale sia l’opinione in merito ai temi di attualità per la professione.Dall'analisi delle risposte ricevute a questa indagine, appare il ritratto di una categoria a prevalenza maschile(l'80%) e non più giovane (il 70% dei rispondenti sono over 50). Inoltre, la maggioranza di coloro che hanno partecipato all'indagine dichiara di applicare il regime forfettario (il 58%) e di svolgere la professione in forma autonoma (ben il 92%) e senza il supporto di dipendenti e collaboratori (solo il 26% ne ha almeno uno).

«È evidente, quindi, come gli studi professionali siano ancora poco strutturati, con tutte le difficoltà gestionali e organizzative che ne conseguono”, commenta Mion. C'è, comunque, una buona attenzione agli obblighi perla categoria: ben l'84%, infatti, ritiene utile la formazione professionale continua e il 78% dichiara di conoscere le norme presenti nel codice deontologico e di applicarle puntualmente nella propria attività professionale. Ancora da lavorare, invece, sull'equo compenso: l'84% non conosce i contenuti della legge recentemente entrata in vigore. «Bisogna continuare a lavorare, tutti insieme, per fare in modo che il 48% di professionisti tecnici che ancora si dichiara pessimista verso il futuro della professione possa cambiare idea e affrontare con maggiore fiducia e ottimismo le sfide che arriveranno», conclude il presidente Agefis.