Gas: il 53% dei condomini non paga la bolletta entro la scadenza
È un dato che balza subito all’occhio. Anche perché sembra stridere con il messaggio che complessivamente arriva dal primo monitoraggio condotto dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) sui tassi di mancato incasso del fatturato in scadenza per i venditori di luce e gas nel 2022. E che ha fotografato una sostanziale tenuta per quanto riguarda i pagamenti dalle famiglie: il 75,2% dei versamenti effettuati nei tempi per il settore elettrico e il 78,5% delle fatture gas. Se, però, si passa ai condomini quell’asticella scende. E anche di parecchio. Soprattutto nel gas dove il forte rialzo della materia prima ha fatto sentire tutto il suo peso.
Ed ecco i numeri che riassumono l’effetto di quei rincari persistenti: solo il 47% dei condomini, segnala l’Autorità presieduta da Stefano Besseghini, ha pagato la bolletta del gas entro la scadenza. Con una evidente differenza tra mercato libero, dove la percentuale dei versamenti nei termini è stata del 43,1%, e il servizio di tutela che vede invece salire quel livello al 64,4%. Se poi si guarda all’andamento della curva, emerge anche un altro dato interessante: il 96,2% dei mancati versamenti avviene entro 11 mesi dalla scadenza e solo il 58% entro il primo mese di ritardo. A conferma delle difficoltà che hanno interessato questo segmento.
«Abbiamo fatto un monitoraggio straordinario - spiega al Sole 24 Ore Clara Poletti, componente del collegio Arera - per capire se, a fronte di livelli di prezzo mai raggiunti in precedenza, famiglie e condomini riuscivano a pagare per tempo le proprie bollette. Il dato per le famiglie è stato quasi sorprendente, perché - nonostante le grandi difficoltà - le famiglie hanno pagato in tempo, consentendo la tenuta del sistema. La curva dei pagamenti per i riscaldamenti centralizzati a gas dei condomini, che hanno impiegato più mesi per saldare le bollette, mostra quanto inaspettata fosse l’impennata dei prezzi anche nella pianificazione delle spese dei condomini. Nella rendicontazione e conguaglio delle spese avranno certamente dovuto chiedere rate aggiuntive a copertura degli importi».
Insomma, su quel dato così basso per i condomini hanno inciso, fa capire l’Arera, alcune dinamiche contrattuali e decisionali che li differenziano dal singolo consumatore, a partire dal fatto che la maggior parte dei contratti per i condomini sono scadenzati dall’anno termico (da ottobre e marzo) ed è quindi probabile che, dopo i picchi di prezzo toccati lo scorso agosto, gli amministratori di condominio abbiano presto tempo per valutare le condizioni.
È poi possibile che le discussioni di fine anno con la chiusura dei bilanci nelle assemblee di condominio abbiano causato qualche rallentamento, considerando che le bollette presentate dagli amministratori avevano livelli mai registrati in precedenza. Così come è probabile che ci siano stati ritardi se in assemblea si è dovuto discutere o attuare la modifica delle offerte fisso-variabile, con lo stesso operatore o l’eventuale passaggio ad altri operatori.
Questi aspetti hanno quindi contribuito a rallentare i versamenti ai venditori da parte dei condomini. Che, sul fronte dell’elettrico, sono stati oggetto della campagna informativa messa in campo dall’Arera insieme alle loro principali associazioni con l’obiettivo di informarli della fine del servizio di maggior tutela per le microimprese e per i contratti Bassa tensione altri usi (con potenza fino a 15 kilowatt). Dal 1° aprile, infatti, i titolari di questi contratti sono invitati a scegliere il proprio fornitore di elettricità dal libero mercato e, in assenza di una scelta, i contratti sono automaticamente spostati nel cosiddetto servizio di tutele graduali predisposto dall’Autorità.
Tornando ai dati del monitoraggio straordinario, realizzato dall’Autorità su un campione di venditori con oltre 100mila punti serviti per il 2022 e ampliato con gli operatori con almeno 50mila clienti a partire dal 2023, la percentuale dei pagamenti saldati dalle famiglie è stata del 96,6% già nel primo mese successivo alla scadenza della fattura nel settore elettrico e del 94,6% per quanto riguarda il gas. Quanto alle piccole e medie imprese (Bt altri usi), il livello di incassi nei tempi per il mercato elettrico è stato del 70,9 per cento, mentre l’88% ha pagato la bolletta entro il primo mese di ritardo.