Due comproprietari di un appartamento, facente parte di una palazzina composta da tre unità immobiliari, hanno deciso di ristrutturare il loro alloggio. Uno dei due vi risiede, mentre per l’altro si tratta della seconda casa. A causa dell’indisponibilità dei proprietari delle altre due unità, i comproprietari del primo alloggio hanno deciso di ristrutturare tetto e facciata dell’edificio completamente a loro spese. In questo caso, qual è il plafond massimo e, di conseguenza, l’ammontare recuperabile da chi paga le spese di ristrutturazione? Esiste un unico plafond per l’appartamento e le parti comuni, oppure è possibile beneficiare anche di quello non usato dagli altri due proprietari? Le spese dovrebbero essere sostenute solo dal proprietario che vi risiede. È possibile? Il plafond è sempre lo stesso o, se partecipa alle spese anche l’altro proprietario, è maggiore?
Nel caso di specie, ai due comproprietari compete una detrazione, da fruire in 10 anni, da calcolare su un importo massimo complessivo di spesa pari a 192mila euro, ossia 96mila moltiplicato 2, rispettivamente per gli interventi sulla singola unità immobiliare e sulle parti comuni dell’edificio (tetto e facciata). La detrazione si applica con l’aliquota del 50% ...