L'esperto rispondeCondominio

L’eredità giacente dopo il decesso di un condomino

L’amministratore può chiedere all’autorità giudiziaria di fissare un termine entro il quale il chiamato dichiari se accetta o rinunzia all’eredità

di Pierantonio Lisi

La domanda

Sono un amministratore di condominio. Quasi due anni fa è deceduto un condomino e l’assemblea, sia prima del decesso che successivamente, ha deliberato l’esecuzione di lavori straordinari, ma i chiamati all’eredità non hanno ancora espresso la volontà di accettazione della stessa (uno di loro non sarebbe d’accordo). Poiché i costi per l’adempimento contrattuale con la ditta esecutrice sono da incassare, come pure le quote condominiali oggetto dei consuntivi, chiedo come posso procedere, anche in ragione della legge 220/2012, per salvaguardare l’interesse del condominio. È possibile procedere con una diffida ad adempiere, oppure in un altro modo, con l’intervento di un avvocato?

 L’Esperto Risponde da Il Sole 24 ore di lunedì 29 settembre 2025

Qualora nessuno dei chiamati si trovi nel possesso dei beni ereditari o abbia compiuto atti concludenti che avrebbe il diritto di compiere solo in qualità di erede (si vedano gli articoli 476 e 485 del Codice civile), la situazione descritta dal lettore si definisce di eredità giacente. Il rimedio tipico a disposizione degli interessati è rappresentato dalla...