Condominio

Lettera del presidente Anaci alla Meloni: si attui un cambio di rotta su caro energia e bonus edilizi

Francesco Burrelli sollecita l’apertura di un tavolo di confronto con tutte le forze che lavorano nel settore casa/condominio per stabilire regole certe ed efficaci

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La richiesta accorata ma ferma di un cambio di rotta è contenuta nella lettera che iul presidente nazionale Anaci Francesco Burrelli ha indirizzato il 10 novembre alla presidente del consiglio Giorgia Meloni. Dopo le congratulazioni a lei rivolte Burrelli, tracciando i termini dell’attività di Anaci, ha rivolto un preciso appello a nome di tutta l'Asoociazione «per lanciare un allarme sociale a tutela della cittadinanza che vive in condomino e che conta oltre quaranta milioni di italiani; un allarme sociale che nasce sulla base di due evidenti criticità che sono già presenti da questo autunno e che nell'inverno andranno purtroppo ad aumentare le preoccupazioni delle famiglie. La prima rappresentata dal caro bollette, una sorta di spada di Damocle per la concreta possibilità di non riuscire a far fronte ai rincari mettendo a rischio di distacco per morosità forniture essenziali come gas ed energia elettrica senza per questo dimenticare a fornitura di'acqua potabile e di tutti i servizi che riguardano la casa».

La seconda - ricorda Burrelli - «rappresentata dai bonus fiscali. Con estrema fiducia nei confronti del suo Governo perché le cose cambino in meglio, Anaci chiede con forza, senza nascondere la propria preoccupazione, un radicale cambio di rotta rispetto alle pur lodevoli iniziative che sono state intraprese negli ultimi mesi ma che, per la stragrande maggioranza dei cittadini risultano purtroppo del tutto insufficienti facendo scivolare le categorie più deboli, fragili e bisognose in una situazione di estrema ed immeritata difficoltà».

La situazione di difficoltà attuale

L'amministratore di condominio, «nonostante si sia attivato correttamente e tempestivamente nel chiedere il versamento di rate aggiuntive per fare fronte al pagamento nei termini richiesti delle spropositate bollette di conguaglio arrivate in riferimento alla gestione 2021/2022, viene oggi a trovarsi in estrema difficoltà ad onorarle, così come a predisporre preventivi per la nuova gestione 2022/2023 che risultano particolarmente gravosi per i condòmini senza, peraltro, nessuna certezza che si rivelino corretti evitando di doverli successivamente adeguare, con richiesta di un ulteriore esborso da parte dei condòmini, ad un possibile rialzo nel corso della gestione.

Gli amministratori Anaci, scrive il presidente nazionale, «consapevoli delle attuali già gravi difficoltà, con l'avvicinarsi della stagione invernale si dichiarano ancora più preoccupati, perché vi è il concreto rischio che almeno sette condomìni su dieci, a breve, non riusciranno più a far fronte alle spese che deriveranno da questi aumenti incontrollati dei costi dell'energia che, oltretutto ed inevitabilmente, si stanno riflettendo anche sui materiali e sui servizi di manutenzione delle case degli italiani.

Offrire agli amministratori strumenti adeguati

Ecco perché, rilevando ed evidenziando questo pericoloso allarme sociale ci rivolgiamo a Lei chiedendo sostegno per aiutare i cittadini proponendo, fintanto che durerà l'emergenza, di fornire agli amministratori di condominio, mediante appositi decreti e/o norme specifiche, gli strumenti indispensabili per far gestire le temperature e le ore di servizio degli impianti condominiali con riscaldamento centralizzato potendo, in questo modo, intervenire con immediatezza in base alle temperature esterne, alle condizioni ed alle previsioni meteo andando a modulare al meglio, entro una tolleranza ben definita, l'erogazione del riscaldamento e del condizionamento così come le ore complessive di erogazione del servizio consentendo sensibili riduzioni dei consumi, per non parlare delle emissioni di CO2 e di gas nocivi».

Anaci auspica inoltre «che si voglia intervenire in maniera decisa tassando gli extraprofitti che, sfruttando l'occasione, hanno incassato e stanno incassando tuttora le grandi multinazionali che vendono energia, reinvestendo immediatamente e completamente questo denaro in aiuto alla popolazione.

L’allarme sui bonus fiscali

Anaci è molto preoccupata «della situazione relativa ai bonus fiscali perché molti professionisti si sono impegnati, lavorando duramente e mettendoci la faccia, così come la propria credibilità, per attuare la politica del miglior efficientamento energetico e della migliore sicurezza statica delle nostre case promossa dallo Stato, convocando e tenendo centinaia di assemblee per aiutare i propri condomini nelle varie fasi valutative e decisionali e impegnandosi, di fatto, nella realizzazione di una politica che i governi precedenti hanno spinto e pubblicizzato per ridurre i consumi energetici e per migliorare la sicurezza degli edifici. Ci abbiamo creduto, e continuiamo a crederci, nonostante le continue modifiche delle regole, ad oggi ben 19. Alle quali si sono naturalmente aggiunte, sommandosi ed ingenerando timori e disorientamento in tutto il settore, quelle impartite dall'agenzia delle Entrate che hanno ingenerato timori e disorientamento nei condòmini, così come nei professionisti del settore minando un poco alla volta la loro fiducia nei confronti del progetto e delle istituzioni».

Intervenire sulla cessione del credito

Anaci chiede con forza, come fatto in passato, «un drastico intervento sulla cessione del credito, un vero e proprio cambio di rotta attraverso una importante deregulation delle procedure bancarie sia pur, ovviamente, controllando la rigorosità delle procedure e di chi ne ha diritto. La situazione degli appalti è, infatti, del tutto fuori controllo sia per quelli nuovi, che non vengono più deliberati, sia per quelli già formalizzati che stentano a vedere l'avvio dei lavori. La crisi attuale nel settore della casa non solo rende inadeguate le importanti leve dell’edilizia, che servono alla ripresa generale dell'economia nazionale, ma sta portando alla nascita di un inevitabile quanto dannoso contenzioso che porta con sé ogni appalto non andato a buon fine, con il risvolto della pericolosa deriva dei conflitti sociali ad ogni livello e che, ne siamo testimoni quotidiani, è già in atto in quell’embrione delle relazioni sociali che è rappresentato dal pianeta condominio».

« Presidente Meloni - l’appello di Burrelli - non permetta che gli italiani, esasperati, vengano a manifestare a Roma davanti alle sedi istituzionali perché non più in grado di fare fronte al pagamento di servizi essenziali. Coinvolga, con la Sua squadra, tutte le forze sociali e noi saremo pronti a fare la nostra parte come sempre abbiamo fatto. Anaci chiede di essere interpellata per offrire il proprio contributo al fine di poter dare quei suggerimenti operativi e di gestione che servono subito alle case in condominio che, non dimentichiamolo, rappresentano oltre il 75% delle abitazioni degli italiani e che, soprattutto, rappresentano:
-per il caro bollette le fonti del maggior consumo energetico degli impianti condominiali, dunque la leva immediata sulla quale poter/dover intervenire;
-per i bonus fiscali le principali opportunità per far tornare il lavoro e gli appalti garantendone così la realizzazione e/o la prosecuzione fino al 2025 con certezze e regole sicure, cosa finora venuta drammaticamente a mancare.

L’apertura di un tavolo di confronto

Anaci ritiene opportuno «che venga creato immediatamente un tavolo di confronto con tutte le forze che lavorano nel settore casa/condominio per stabilire regole certe ed efficaci che consentano da subito di risparmiare, e non sprecare, energia per poter contenere con serenità i gravi e ormai quasi insostenibili aumenti che pesano sui bilanci dei cittadini italiani. Sono certo che Lei e la Sua squadra saprete dimostrare la Vostra responabilità ed attenzione alle esigenze della maggioranza degli italiani perché continuino con fiducia a credere nelle Istituzioni».

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