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Amministratori lasciati soli: Confai condivide le parole della presidente Anaci Udine

In una lettera al Governo ha provocatoriamente ceduto il suo studio, oberata dalle incombenze derivanti dalla gestione confusa dei bonus edilizi

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di Redazione

La Conf.A.I. condivide e si associa alle riflessioni espresse dal Presidente Anaci di Udine, riguardo alle tante e confuse incombenze di cui sono gravati gli amministratori di condomini e immobili. Una categoria professionale - scrive Conf.A.I. in una nota - che non ha rappresentanza ai tavoli governativi perfino su questioni importanti, come i bonus casa che toccano oltre 30milioni di italiani. Né può avere, per regolamentazioni imposte dall'Ue e tacitamente accettate dall'Italia, un Albo nazionale o quanto meno un Registro nazionale della categoria come era stato tentato di fare dal precedente governo giallo-verde, prospettato dal sottosegretario alla Giustizia Morrone in un incontro a Roma tra le associazioni più rappresentative a livello nazionale e registrate al Mise ai sensi della legge 4/2013.

La lettera inviata dalla presidente Anaci Udine
La presidente Anaci Udine ha scritto una accorata lettera ai governarti italiani: «svolgiamo un mestiere tra i più complessi, che spazia in campi quali il diritto, l'economia, la finanza, la sociologia. Cerchiamo di farlo al nostro meglio, siamo sempre disponibili alle richieste delle persone, curiamo i loro interessi, agiamo per loro conto per una corretta manutenzione del bene più prezioso, ovvero la loro casa. Da oltre un anno e mezzo, ovvero da quanto è cominciata la pandemia e il Governo ha iniziato a legiferare compulsivamente sui bonus fiscali, stiamo lavorando in emergenza, cercando di rincorrere le norme, le circolari, i chiarimenti e i pareri che si susseguono con febbrile e anacronistica rapidità e che non sono in grado di definire una linea da seguire. Tutti vogliono riqualificare il proprio condominio con i bonus fiscali. E noi ci affanniamo, interpelliamo tecnici, imprese, convochiamo assemblee, mandiamo circolari, operiamo nello straordinario trascurando quello che è l'ordinario, perché non si può gestire tutto bene, quando la professione viene stravolta a questi livelli. Mancano le imprese, mancano i professionisti, manca il materiale e quando lo si trova si scopre che i prezzi sono saliti alle stelle»- denuncia la presidente Emanuela Gorgone.

La confusione intorno al bonus facciate
«Continuiamo - prosegue la lettera - a rassicurare i nostri amministrati forti di quanto sancito nell'ultima circolare, inconsapevoli del fatto che entro un giorno il senso potrebbe essere ribaltato.Questo è ciò che sta accadendo con il bonus facciate 90%. Ci hanno detto, con tanto di documenti ufficiali, che saldando quanto dovuto dal condominio entro il 31 dicembre 2021 si avrebbe avuto la possibilità di completare i lavori nel corso del 2022, beneficiando sempre della detrazione fiscale del 90%. Oggi salta fuori che, a causa dei soliti delinquenti, il Governo estrae dal cappello un'altra regola, rendendola retroattiva, che impone la certificazione sui prezzi e mette in dubbio la possibilità di beneficiare comunque del bonus se non si chiude il cantiere entro il 31 dicembre».

La provocazione finale
Ai Governanti la presidente Gorgone ricorda infine che «l'Italia si regge anche grazie a noi che gestiamo la gran parte del patrimonio immobiliare del territorio. Noi, che ci confrontiamo quotidianamente con le persone che fanno affidamento sulla nostra serietà. Noi che ormai abbiamo perso il sonno e la serenità grazie a un impianto normativo schizofrenico, che sta minando nel profondo le basi di una democrazia che non veste più i panni dei suoi cittadini. Noi non ce la facciamo più.Vi faccio una proposta. Prendetevi il mio studio, ve lo cedo, cercate di capire cosa significa fare questa professione e soprattutto cosa significa farla dovendo seguire le regole che voi imponete».