Condominio

Gruppi di autoconsumo in condominio, in vigore il decreto: come si costituiscono e quali sono i vantaggi

di Glauco Bisso e Annarita D'Ambrosio

Energia rinnovabile incentivata in tutto il territorio nazionale e contributo del 40% a fondo perduto per gli impianti nei comuni sino a 5.000 abitanti, con l’utilizzo dei due miliardi e duecento milioni di euro messi a disposizione dal Pnrr. Parte dal 24 gennaio, con la pubblicazione del Decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, il countdown necessario per l’emanazione degli ultimi due passi attuativi che permettono l’avvio delle procedure. Entro 30 giorni (articolo 11 del Dm Mase), saranno pubblicate con ulteriore Dm le regole operative, su proposta del Gse e previa verifica di Arera ed entro ulteriori 45 giorni, saranno avviate le piattaforme del Gse per l’invio delle richieste di accesso ed il portale per la verifica preliminare della completezza della documentazione acquisita.

Gli incentivi

Il limite per usufruire degli incentivi di tariffa prossimi, al livello attuale di prezzo al PUN – la borsa virtuale del mercato elettrico - a quasi coprire la componente energia della bolletta, è di 5 gigawatt di potenza. Coprire il tetto di un edificio di circa sessanta appartamenti, con circa 600 metri quadrati di superficie, permette di produrre, con il rendimento attuale dei pannelli, circa 100 kW di potenza. Bastano così circa 100 mila edifici per esaurire l’opportunità offerta, sufficienti anche ad assorbire il contributo del 40% a fondo perduto, per gli impianti nei Comuni sino 5000 abitanti, se il valore medio di un impianto è di 100 mila euro, progettazione inclusa.

L’incentivo di tariffa riguarda l’energia che viene consumata nell’ambito di un ora da quando viene prodotta. La comunità condominiale costituisce un gruppo di autoconsumo già predisposto per usufruirne. Con l’entrata in vigore del decreto è possibile realizzare le Cacer – configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile - sino ad un megawatt di potenza installata, tra gli utenti produttori e consumatori allacciati alla stessa cabina primaria, uno o due quartieri di una grande città, se si pensa che tutta Milano è coperta da dieci cabine primarie.

La realizzazione

Per realizzare un gruppo di autoconsumo i condomìni nominano il referente, che può essere lo stesso amministratore. Necessaria una delibera anche per le regole di funzionamento della Cacer, incluso il criterio prescelto, rinviato ad atti privati per la ripartizione dei benefici. La raccolta delle bollette di consumo di tutti gli abitanti può dare una indicazione reale delle condizioni di realizzazione. Chi usava la bioraria notturna dovrà abituarsi a consumare durante il giorno. Se l’impianto installato eccede i consumi, oppure al contrario esiste vicino un impianto di produzione di energia che ha la necessità di associare consumatori, gli utenti possono costituire la Cacer aderendovi.

In condominio i beni comuni sono destinati esclusivamente all’uso comune. È però possibile, secondo l’articolo 1135 Codice civile, comma 3, che l’assemblea possa «autorizzare l’amministratore a partecipare e collaborare a progetti, programmi e iniziative territoriali promossi dalle istituzioni locali o da soggetti privati qualificati, anche mediante opere di risanamento di parti comuni degli immobili nonché di demolizione, ricostruzione e messa in sicurezza statica, al fine di favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, la vivibilità urbana, la sicurezza e la sostenibilità ambientale della zona in cui il condominio è ubicato». La Cacer rientra in tali finalità e il vantaggio per il condominio e i suoi abitanti è quello di poter bilanciare l’energia prodotto o consumata anche verso edifici o attività non immediatamente vicine all’edificio condominiale.

Valutazione ed investimento

Il GSE pubblicherà a breve una nuova versione del portale autoconsumo attraverso cui, sia l’amministratore che i singoli proprietari potranno individuare facilmente i costi e i benefici dell’investimento. Negli edifici in condominio occorre effettuare il collegamento dei pannelli sul tetto al contatore condominiale di produzione. Gli utenti della Cacer non dovranno collegare nulla ma semplicemente comunicare il proprio Pod, il codice che identifica sulla bolletta ciascuna utenza, al referente della Cacer che si occupa di registrarla sul portale Gaudi di Terna.

Prima che questo avvenga occorre costituire la Cacer che oltre che in condominio, potrà essere composta da associazioni, enti che non siano però a fini di lucro. Nella linee guida del Gse, saranno indicati i dettagli operativi. Il finanziamento della Cacer può avvenire in condominio con l’apporto dei condòmini che intendano aderirvi oppure facendo finanziare l’opera. Il costo attuale di un finanziamento decennale è di circa il 50 per cento della spesa. L’energia eventualmente in eccedenza viene immessa in rete e remunerata al prezzo di mercato (attraverso un contratto di Ritiro Dedicato. In questo caso è possibile sottoscriverlo con il Gse e il prezzo è il Prezzo Zonale Orario).

Esempio

L’impianto condominiale produce 10000 kWh: di questi, 2000 vengono usati dal condominio (ascensore, illuminazione spazi condominiali, etc). Dei rimanenti 8000 kWh, 5000 vengono consumati dai condòmini nel momento stesso in cui vengono prodotti mentre 3000 vengono immessi in rete. I 2000 consumati dal condominio sono auto consumati, i 5000 consumati dai condòmini contemporaneamente alla produzione vengono incentivati (circa 10 centesimi a kWh ma dipendenti dal livello di prezzo), e i rimanenti 3000 venduti al mercato.

La burocrazia

Se l’impianto supera i 20 kW di potenza, come è molto probabile, viene qualificato come officina elettrica. In tal caso la Cacer è sottoposta ad una serie di adempimenti periodici particolarmente gravosi, tale per cui risulta indispensabile che sia seguita da un apparato tecnico qualificato. Diventa obbligatoria, ad esempio, la licenza di esercizio dell’agenzia delle Dogane, la vidimazione dei registri di produzione, la dichiarazione annuale di consumo e produzione, il pagamento delle accise sull’energia auto consumata.

Verso Arera, iscrizione all’anagrafica degli operatori, se l’impianto supera i 100kw, corrispondere all’indagine annuale e alla gestione soci e il contributo per il funzionamento dell’autorità. Nel caso che l’impianto ecceda i 150 mila euro occorre la documentazione antimafia rinnovata ogni 12 mesi da inviare al Gse. Oltre alle verifiche tecniche impiantistiche periodiche imposte dalle norme di settore.

Saranno poi dovute le imposte sugli incentivi in base al regime fiscale applicabile di ciascun fruitore e non dalla Cacer così come sull’energia venduta in rete. Resta da chiarire se l’energia prodotta e consumata debba essere o meno anch’essa fiscalmente rilevante.

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