Possiedo un bilocale in un immobile di tre piani, costruito sul litorale ligure negli anni 60, quando la spiaggia antistante era larga oltre 15 metri. Fin dall’epoca della costruzione, il condominio ha sottoscritto una concessione per l’uso della spiaggia e, per tale concessione, ha sempre pagato il relativo canone concessorio. Nel tempo, con il rialzo del livello del mare, la spiaggia si è ridotta, per cui anni fa si è dovuta riportare davanti al condominio una scogliera, per proteggere l’edificio dalle mareggiate. Le spese per la realizzazione di tale scogliera sono state sostenute dal condominio concessionario. Con il passare degli anni, anche questa scogliera, sebbene più volte rinforzata, si è ulteriormente ridotta, per cui, attualmente, in caso di mare grosso, le onde la raggiungono e la superano, raggiungendo i locali situati ai piani più bassi, danneggiando infissi, balconata e fondamenta dell’edificio, ed erodendo ulteriormente la scogliera. Nonostante ciò - tra l’altro in presenza del parere di un tecnico sulla necessità di rafforzare la scogliera, e dopo avere ottenuto i permessi per tali interventi - l’assemblea del condominio ha espresso parere sfavorevole ai lavori, per cui non si è proceduto agli stessi; nello stesso tempo la situazione è peggiorata, creando problemi alla struttura e, di conseguenza, pericolo per le persone, soprattutto in occasione di forti mareggiate. Il Comune, interpellato, dichiara che si tratta di un problema privato. Com’è possibile risolvere questa situazione?
Il quesito descrive un fenomeno che si verifica abbastanza frequentemente sul litorale ligure e che deve, però, trovare soluzione all’interno del condominio, non sussistendo alcun obbligo in capo al Demanio di proteggere dalle mareggiate l’area assegnata in concessione.
Spetta dunque al condominio tale onere, così come pare se lo fosse già assunto in passato, provvedendo...