Rics 2025: approccio innovativo e sviluppo di competenze per il futuro del real estate
La necessità di un cambio nell’approccio e nella visione del settore immobiliare è stato uno dei principali argomenti della Rics Italia Conference 2025. Lo comunica una nota precisando che può definirsi tema trasversale a tutti i dibattiti della terza edizione dell’evento. Sin dai primi interventi, che hanno affrontato la doppia relazione tra investitori/istituzioni e infrastrutture/immobiliare è stato evidente come il real estate nel nostro Paese debba integrarsi nello sviluppo infrastrutturale, replicando anche quella pianificazione di lungo periodo tipica di quest’ultimo settore.
Nelle parole di Massimiliano Pulice, Chair dell’Advisory Board di RICS in Italia: «Il Real Estate ha la necessità di estendere la sua visione e la sua pianificazione, per poter amplificare gli impatti degli interventi a beneficio del territorio e della comunità. Sarà sempre più necessario che la progettazione si innesti con lo sviluppo infrastrutturale del Paese anche nella logica di un orizzonte di più lungo periodo. Per contribuire a questo progresso, RICS in Italia si è posta degli obiettivi quali lo sviluppo di nuove professioni e competenze, mutuando anche dal mondo anglosassone, l’attrazione di talenti al fine di plasmare una nuova generazioni di professionisti che potranno essere al passo coi tempi e portare quella innovazione quanto mai necessaria al settore».
Molti i temi affrontati nelle sei tavole rotonde, che hanno coinvolto oltre quaranta relatori. In primis, l’etica nel mondo finanziario e immobiliare come evidenziato dal presidente di Banca Aletti Umberto Ambrosoli. Nel tempo è cresciuta la necessità di rafforzare il sistema bancario e la sua resilienza con nuovi criteri di Governance, l’accrescimento della vigilanza, con regole sempre più stringenti per la valutazione degli immobili. Le regole e i controlli non sufficienti; serve trasparenza e una tensione etica importante e costante, che una organizzazione come RICS ha come valori fondanti.
Ampio il coinvolgimento di RICS sul tema dell’impatto dei criteri Esg sul valore immobiliare e su come misurarli. Argomento affrontato all’interno della tavola rotonda moderata da Barbara Polito, Board Member e Coordinatrice del Working Group Sustainablity di RICS in Italia.
«Sarà centrale il ruolo delle competenze», ha confermato la Polito, «per comprendere la differenza tra dato, informazione, insight e trasformarlo in decisione». Anche il tema della misurazione dell’impatto della sostenibilità nei valori immobiliari è stato ampiamente discusso durante la giornata.
Durante la conferenza si è discusso di un argomento molto critico per il settore bancario: il cosiddetto Property Value (Valore Immobiliare Prudente), introdotto da Basilea III Plus relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi (Capital Requirements Regulation, CRR3). RICS, che ha contribuito alla stesura delle Linee Guida ABI, presentate durante la Conferenza, si sta adoperando per sviluppare best practices per portare chiarezza sulla sua applicabilità nelle valutazioni immobiliari.
Un filo rosso ha percorso l’intera Conferenza di RICS: il tema delle nuove competenze e del futuro dei professionisti del settore. «La sfida del reclutamento della forza lavoro per l’industria delle costruzioni sarà un tema centrale per il settore nei prossimi anni”, ha detto Ezio Micelli, presidente del Comitato Scientifico di REbuild e Docente presso l’Università IUAV di Venezia, «I numeri parlano di una crescente difficoltà in generale delle imprese della manifattura e delle costruzioni in particolare a reperire forza lavoro. L’attrattività del settore delle costruzioni è legata alla capacità di essere percepito come centrale nella grande trasformazione del nostro tempo. Bisogna raccontare il settore come cruciale per rendere materiali e concrete le parole chiave - altrimenti astratte - come sostenibilità, competitività, coesione sociale».