A Trieste i modelli di business per pensare la «città del futuro»
A cosa serviranno gli immobili del futuro? Le città saranno emblemi della sostenibilità o luoghi per sopravvivere? Come sarà vissuta la sfida dell’innovazione? Ma soprattutto quali saranno le competenze che gli imprenditori edili dovranno avere per gestire modelli di business basati sui dati e generare sostenibilità? Sono alcune delle domande a cui cerca di rispondere LICoF, il «Laboratorio dell’immaginazione
delle Costruzioni Future», che ha realizzato in Italia il primo «esercizio sui futuri» delle costruzioni al 2040.
Il progetto, promosso da Area Science Park e Ance Friuli Venezia Giulia, è parte delle attività di “CANTIERE 4.0”, tessera del mosaico del Digital Innovation Hub IP4FVG. Un progetto che ha visto confrontarsi al tavolo, negli ultimi 12 mesi, un gruppo multidisciplinare di una trentina di persone, tra imprenditori, professionisti, rappresentanti del mondo accademico e della cultura, affiancati da un team di futuristi che ha lavorato per immaginare diversi scenari utili a orientare le scelte da compiere oggi per essere competitivi domani. Il risultato di questo primo lavoro sarà illustrato venerdì pomeriggio a
Trieste al Castello Miramare.
«La principale ambizione del Laboratorio – spiega Fabio Millevoi, direttore di Ance Friuli Venezia Giulia e coordinatore di LICoF - è stata quella di applicare per la prima volta i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni per indagare gli impatti della “digital age” sui possibili futuri modelli di business. Fare uscire la teoria degli studi sui futuri dalle università per farla atterrare sui possibili futuri di un importante e strategico comparto produttivo è stata la sfida che ha guidato e consentito a LICoF di allargare lo sguardo sull’edilizia del 2040 per preparare gli operatori delle costruzioni a diverse possibili alternative. Gli scenari che sono emersi dai lavori sono quattro identificati con le case simbolo: la casa sarà un bunker per difendersi da un mondo pericoloso e disorientato nel caso in cui l’economia non dovesse superare la sfida della sostenibilità e della nuova produttività spinta dalla digitalizzazione; sarà un nido, un “vaccino” per contrastare la possibile pandemia sanitaria e sociale del 2040: l’inutilità di molti di noi. Sarà una bicicletta, mezzo perfetto e a basso impatto ambientale, se ci sarà una spinta generale verso una pianificazione urbana capace di rispondere al cambiamento climatico e demografico; sarà una casa shuttle, vitale e intelligente, se l’edilizia riuscirà a incarnare la sfida di vero motore dell’economia circolare».
«Seguire i lavori di LICoF – sottolinea la Presidente di Area Science Park Caterina Petrillo – è stato estremamente stimolante, soprattutto, per la capacità dei partecipanti di sviluppare scenari plausibili, partendo dall’analisi del presente. Inoltre, questo sguardo sul futuro delle città e delle infrastrutture si è fondato sempre sulla realtà o sull’estrema plausibilità della tecnologia e delle soluzioni offerte dall’innovazione. Un modo nuovo di osservare il presente e costruire il futuro, utile allo sviluppo del mondo imprenditoriale».
Salva casa, occhio ai rischi per i tecnici asseveratori
di Guglielmo Saporito e Filippo di Mauro