Affitti alle stelle. Milano è una città per soli ricchi ? Questo il tema del convegno organizzato da Azione
Appuntamento il 18 maggio alle 21 al Centro internazionale di Brera
Azione organizza il 18 maggio al Centro Internazionale di Brera, a Milano, un convegno in cui verranno affrontate le problematiche attualissime dell'abitare e lavorare nella città.
Tra i relatori la senatrice Mariastella Gelmini (presentatrice la scorsa legislatura con Renato Brunetta di una proposta di legge sulle locazioni brevi), il senatore Marco Lombardo, l'onorevole Giulia Pastorella, il consigliere comunale Carmine Pacente e l'avvocato Francesco Ascioti che introdurrà i temi.
La presenza e l'intervento dell'assessore del comune di Milano Pierfrancesco Maran dà una veste istituzionale e non di parte ad un problema attualissimo che è quello della disponibilità di case a prezzi accessibili per il ceto medio, per gli studenti e per i lavoratori precari.Parteciperanno al convegno anche Alberto Zanni, responsabile di Azione per le politiche della casa e presidente di Confabitare e Vincenzo Vecchio presidente di Appc, associazione che in passato aveva affrontato in modo innovativo il problema delle locazioni brevi e delle trasformazioni delle città in cui stanno scomparendo le case da destinare alla locazione ordinaria, ai contratti concordati e agli studenti ( clicca qui per la locandina ).
I canoni di locazione raggiungono punte intollerabili non solo a Milano, ma in quasi tutte le citta italiane. È quella delle locazioni una nuova emergenza che se non risolta potrà generare conflitti che non saranno utili né ai piccoli proprietari né agli inquilini. Ci sono ormai canoni per stanze per studenti che superano i 700 euro al mese o affitti di due camere che si collocano attorno ai 1.300 euro mensili. Sono canoni chiaramente incompatibili con i livelli di retribuzione anche delle classi con redditi medio alti.Per gli studenti universitari in Italia abbiamo disponibili solo 40 mila posti a fronte della Francia che ne dispone di ben 5 volte in più.
Ricevute e dichiarazione del conduttore non bastano per la prova del canone ridotto
di Alessandro Borgoglio