Appello Aiac per una formazione degli amministratori che porti anche a sciogliere dubbi e condividere esperienze
Formazione fondamentale per l’amministratore di condominio di oggi e del fututo. Per Aiac (Associazione italiana amministratori di condominio, operativa e presente su tutto il territorio nazionale), sono oramai imprescindibili: contenuti, sostanza, svecchiamento della professione, in un mondo sempre più competitivo e investito da una rivoluzione di cui ancora troppo pochi sono realmente consapevoli. E l’amministratore eccellente, rivoluzionario, è quello a cui stiamo puntando; quello che sa lavorare in team, che sa comunicare e quindi ascoltare in modo efficace; quello che sa dotarsi di strumenti atti a migliorare qualitativamente e quantitativamente il proprio lavoro, valorizzando la risorsa tempo che è sempre più scarsa, in un’escalation di responsabilità ed adempimenti a cui, gli ultimi anni in particolare, ci hanno esposto.
Quindi, nei nostri corsi, fin dalla formazione di base, questi contributi – oltre ai canonici contenuti normativi, tecnici e fiscali - non possono mancare; contributi che vanno ad essere integrati nella formazione annuale, più specifica e mirata, sia essa obbligatoria che non (sia non onerosa che a pagamento) in collaborazione con Live business Academy Srl.
Abbiamo organizzato e organizziamo vari momenti formativi, in modalità a distanza e non, in cui formatori e amministratori collaborano sinergicamente; i momenti formativi diventano occasioni per apprendere, ma anche per dipanare matasse, sciogliere dubbi e condividere esperienze. Per maggiore chiarezza - visto che è evidente ancora troppa confusione tra gli stessi addetti ai lavori - occorre stigmatizzare il fatto che gli amministratori di condominio non hanno crediti formativi annuali da conseguire, ma hanno l’obbligo di fare un corso di aggiornamento di almeno 15 ore all’anno (ai sensi dell’articolo 71 bis disposizioni attuative Codice civile e articolo 5 Dm 140/2014).
L’amministratore eccellente dovrebbe – e sottolineo dovrebbe - essere l’obiettivo di tutte le associazioni di categoria, specialmente quelle iscritte al Mise tra le Associazioni che rilasciano l’attestato di qualità dei servizi, perché questa professione merita di essere riconosciuta e l’obiettivo non deve essere fare associati, ma fare, dei propri associati, Professionisti con la P maiuscola, rivoluzionari, competenti e ispirati a valori, come la trasparenza, l’onestà, la correttezza ed il rispetto reciproco, sempre più necessari, per riabilitare ed elevare una professione che merita il proprio riconoscimento.
Aggiungiamo un inciso: le associazioni hanno una grande responsabilità in questo senso, ma se sono o diventano meri diplomifici che mirano a fare associati senza puntare al concreto obiettivo di dare dignità a questa professione, non servono a niente, se non a peggiorare un quadro già compromesso di suo. Ci sono associazioni, per esempio, che rilasciano «attestati di qualità» ai sensi dell’articolo 7 della legge 4/2013, pur non potendolo fare, pur non essendo autorizzate e a che scopo? La risposta viene da sé… quindi è importante che gli stessi amministratori e i futuri amministratori orientino la propria ricerca e quindi la propria scelta, in campo associativo, in modo oculato per non affidarsi solo al costo o a specchietti per allodole.