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Assoedilizia: il Comune di Milano proroghi il termine per trasformare a metano le caldaie negli edifici

Prima i ritardi dovuti al Covid poi la guerra hanno segnato una battuta d’arresto e sarebbe necessario concedere più tempo ai condomìni

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di Redazione

Assoedilizia, quale ente esponenziale rappresentante i proprietari immobiliari, ha presentato il 28 aprile 2022 al Comune di Milano istanza per chiedere la proroga del termine previsto per la trasformazione, delle attuali caldaie funzionanti a gasolio, in caldaie a metano. In una istanza a firma del presidente Achille Colombo Clerici, Assoedilizia ricorda che il Comune di Milano ha, con l'approvazione del Regolamento per la qualità dell'aria, stabilito che dal 1° ottobre 2022 non potranno più essere tenuti in esercizio generatori di calore per gli impianti termici degli edifici civili alimentati da gasolio, kerosene ed altri distillati leggeri e medi di petrolio e loro emulsioni sancendo in concreto l'obbligo di trasformazione delle vecchie caldaie, per il riscaldamento degli edifici, da gasolio a metano.

I ritardi e le difficoltà operative
Sottolinea altresì che a seguito della pandemia e dallo stato di emergenza, sono insorti ritardi e difficoltà sia per l'evasione delle richieste di allacciamento degli edifici alla rete di distribuzione del gas metano, sia per la predisposizione e l'approvazione dei necessari progetti di adeguamento, anche antincendio, dei locali delle centrali termiche e dei serbatoi; inoltre, la concomitanza con le opere di riqualificazione energetica rientranti nel superbonus ha reso difficile reperire sul mercato imprese qualificate disponibili ad eseguire entro il termine del 1° ottobre 2022 le opere necessarie.

La fornitura di gas russo e la guerra
Non solo, molti degli interessati che devono ancora effettuare gli interventi di trasformazione ci hanno fatto presente che procedere in questo momento ad una operazione di questo genere (non sapendo quale sarà l'esito delle vicenda riguardante la fornitura del gas russo – del quale Germania e Italia sono i paesi maggiori importatori a livello europeo – e quindi la disponibilità di questa energia nel nostro paese, e comunque aggravando il fabbisogno energetico nazionale) potrebbe rivelarsi non opportuno, esponendo peraltro ad un maggior rischio di rimanere al freddo il prossimo inverno, rispetto al permanere dell'uso del gasolio.

Per questo il presidente Colombo Clerici chiede che l'amministrazione comunale, impregiudicata la questione di fondo riguardante la politica energetico/ecologica seguita dal Comune, valuti l'opportunità di disporre una proroga del termine in scadenza.