Fisco

Cessioni a rischio blocco sotto i colpi di Eurostat

Il Mef in risposta a un’interrogazione in commissione Finanze: la classificazione dei crediti potrebbe cambiare con impatti sul debito

di Giuseppe Latour

La classificazione dei crediti fiscali legati all’edilizia potrebbe cambiare, facendoli diventare pagabili. E, quindi, portando un aumento diretto del debito pubblico.

Il ministero dell’Economia, in risposta a un’interrogazione in commissione Finanze alla Camera, firmata da Francesco Maria Rubano (Fi), ha spiegato nei dettagli e per la prima volta i contorni di una questione più volte evocata da Governo e Parlamento quando, nelle scorse settimane, è stato in discussione il cambiamento delle regole sulla cedibilità dei crediti fiscali.

Si tratta della contabilizzazione dei bonus edilizi, «che attualmente - spiega il Mef, attraverso la sottosegretaria Lucia Albano - vengono classificati come crediti non pagabili». Questo, semplificando, significa che, nel momento in cui non vengono utilizzati per abbattere il carico di tasse, si perdono. Lo Stato, allora, dal punto di vista statistico non incrementa la spesa pubblica. Diverso il discorso per i crediti pagabili: per questi lo Stato assume un impegno a liquidarli e, quindi, aumenta il debito.

Il 10 giugno 2021 Eurostat si è pronunciata sul trattamento contabile del superbonus e di Industria 4.0 «assentendo solo provvisioriamente la classificazione» del credito come non pagabile. Da lì sono partite discussioni «nell’ambito del gruppo di lavoro sulle questioni metodologiche delle statistiche Edp (Excessive deficit procedure)», al termine delle quali è stata approvata la nuova sezione sui crediti fiscali del manuale sul deficit e sul debito.

Qui vengono fornite «indicazioni più chiare» - racconta il Mef - per distinguere i crediti pagabili e non pagabili. Il nuovo testo considera tre parametri: cedibilità, differibilità dell’utilizzo ad anni successivi, possibilità di compensare i crediti con qualunque tipo di imposta o contributo. Aumentando le possibilità di utilizzo del beneficio fiscale, il credito diventa pagabile.

Attualmente, sulla base di questi elementi, sono in corso interlocuzioni tra Istat, Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ed Eurostat per decidere il destino dei crediti legati all’edilizia. «Nei prossimi giorni - dice il Mef - sono previsti ulteriori incontri». E qui si aprono gli scenari più devastanti per le regole sulle cessioni dei crediti. Perché da questi incontri potrebbe emergere una riclassificazione dei crediti come pagabili, mettendo una pesante ipoteca sul meccanismo delle cessioni per il futuro. Oppure, potrebbe accadere che alcuni degli strumenti sui quali si sta ragionando oggi per sbloccare il mercato delle cessioni vengano accantonati per il loro effetto negativo sul debito pubblico.

È il caso, ad esempio, della proposta Abi-Ance, avanzata in fase di conversione del decreto Aiuti quater, che prevede la possibilità per le banche di compensare, in via straordinaria, i crediti utilizzando una quota degli F24 intermediati per conto dei loro clienti. Oppure, è il caso della proposta avanzata martedì in audizione al Senato dal Consiglio nazionale dei commercialisti, che prevede che i crediti d’imposta derivanti dagli interventi ammessi al superbonus possano essere riportati a nuovo «ai fini del loro utilizzo in compensazione, sino al sesto periodo di imposta successivo a quello di competenza».

Così, conclude il Mef, solo una volta acquisito «il parere delle autorità statistiche sulla natura del credito», saranno valutati gli eventuali interventi normativi.

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