Confabitare al governo: la stretta sugli affitti brevi mina la proprietà privata
Lettera di Confabitare al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al ministro del Turismo Daniela Santanchè. Il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni, ha sollevato diverse criticità e dubbi sulla proposta di legge relativa agli affitti brevi, sottolineando che sembra minare la proprietà privata, limitare la libertà di circolazione delle persone e creare disparità di trattamento ingiustificate.
Uno dei principali punti di preoccupazione riguarda l’ampio campo di applicazione del Ddl, che colpirebbe non solo le locazioni turistiche, ma anche tutti i contratti inferiori a 30 giorni, compresi quelli stipulati per necessità personali, come lavoro, studio o salute. Questa estensione sembra, secondo Zanni, violare le norme europee e la Costituzione italiana.
Un altro aspetto criticato è il limite di due notti per le locazioni, che è stato definito eccessivo e illegittimo. Zanni ha sottolineato che la maggior parte delle persone non prenota alloggi per una sola notte, rendendo questa restrizione inutile e discriminatoria.
Il Presidente di Confabitare ha anche sollevato l’obiezione contro la distinzione tra città Metropolitane e altre zone, sottolineando che questa differenza sembra illogica e discriminatoria. Una delle critiche più forti riguarda l’introduzione di una disparità di trattamento soggettiva, che secondo Zanni è senza precedenti e superflua, soprattutto se paragonata alle norme penali che regolano altre situazioni simili.Purtroppo, la sensazione che emerge dalla norma nel suo complesso sembra essere quella di voler colpire, anche duramente, solo i proprietari di casa (soprattutto i piccoli e i medi) e di schierarsi dalla parte degli albergatori e relative associazioni di categoria.
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