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Continuano le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime nel settore edilizio

Lo precisa in una nota il Gruppo Sto, una delle più importanti realtà attive nel settore dei sistemi e prodotti in edilizia per il rivestimento di superfici

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di Redazione

Negli ultimi dodici, diciotto mesi si è assistito ad un notevole aumento dei prezzi delle materie prime nel settore edilizio e il trend sembra ancora in crescita, anche nel corso del 2022. «Anno nuovo, problemi vecchi» chiosa infatti Sauro Tanzini, Ceo di Sto in Italia ( https://www.stoitalia.it ), gruppo che opera attivamente dal 1954 in tutto il mondo nel settore dei sistemi e prodotti per il rivestimento dell'edilizia.

Le condizioni di reperibilità dei materiali, per l'intero comparto, non migliorano se paragonate all'anno appena concluso. Anzi sembra destinato a prolungarsi lo stato di stress che ha caratterizzato tutta la filiera degli approvvigionamenti, dando segnali di insostenibilità per alcuni operatori e settori. L'aumento vertiginoso dei costi di energia e l'incertezza relativa al conflitto tra Russia e Ucraina, aggiungono poi ulteriori elementi di criticità. Sto Italia ha perciò deciso di analizzare la questione, attraverso il punto di vista del suo Ad, alla guida dell'azienda dal 2005.

I materiali di più difficile reperibilità
Tra i materiali più difficili da reperire, anche a causa delle complicanze dovute all'emergenza sanitaria, vi sono proprio quelli necessari alla realizzazione del cappotto termico (come ad esempio i materiali isolanti, gli elementi di fissaggio o le reti di armatura, ma anche i prodotti di finitura - le materie prime chimiche di base, sono presenti in ogni prodotto finito - ); il cappotto termico, infatti, è core business del Gruppo Sto. Il Gruppo, per affrontare questa mancanza, ha costituito una task force trasversale a livello europeo, nella quale sono confluiti tutti i responsabili della Supply Chain di ogni sussidiaria locale (circa 40 persone). Dall'inizio di questa attività, sono state quotidianamente condivise le esigenze di ogni paese e contestualmente sono stati dirottati i prodotti, contravvenendo talvolta all'efficacia economica, il tutto con il fine di ottemperare alle necessità più impellenti.

Il circolo vizioso del rialzo dei prezzi
Il programma di governo finalizzato all'efficientazione energetica ha reso favorevole e conveniente l'attivazione dei lavori di riqualificazione. Per queste ragioni, la domanda del mercato è rimasta elevata in maniera costante, nonostante la crescita dei costi. Una domanda elevata e un'offerta non in grado di farvi fronte, rappresentano due fenomeni capaci di confluire in una spirale verso il rialzo dei prezzi.«La maggior parte delle materie prime e dei prodotti finiti che fanno parte della gamma di soluzioni di Sto Italia, continua a registrare inesorabilmente rialzi relativi ai prezzi in acquisto. Se si comparano gli ultimi 12 mesi, gli aumenti a doppia cifra sono diventati pressoché costanti e si sono toccate punte a tre cifre per molti prodotti» afferma Tanzini.

Il 110% tra limiti e virtù
L'operazione superbonus 110%, ovvero quella relativa alla detrazione sulle spese sostenute da chi decide di effettuare interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole ha rappresentato, nonostante la crisi delle materie prime, una buona spinta per il settore dell'edilizia in Italia, compensando talvolta le perdite di marginalità. «Da questo punto di vista, possiamo semplicemente esprimere un parere favorevole, per come il Governo ha condotto questa fase. Meno positiva è invece la nostra posizione sulle continue proposte di modifica delle regole, anche se fondate su principi condivisibili: mi riferisco per esempio al recente decreto legge anti-frodi introdotto» spiega l'Ad della filiale italiana.

Cosa aspettarsi dal 2022
Per l'Italia, l'industria delle costruzioni rappresenta da sempre una componente rilevante ai fini della produzione interna lorda. La ripresa economica che sta caratterizzando il settore edile sta infatti contribuendo in maniera positiva alla ripresa più generale del paese, sia direttamente e con l'indotto che è in grado di generare.Il Pnrr varato dal governo italiano, fa proprie e declina le proposte Ue nell'ambito del Green Deal e nello specifico della strategia che ha tra i suoi obiettivi di decarbonizzazione per il 2030 e per il quale si prevedano 35 milioni di edifici da riqualificare, in Europa. «La carenza di materie prime nel resto dell'Europa, non si discosta molto da ciò che sta affrontando l'Italia. Questo è sostanzialmente il motivo per cui l'anno 2022 deve essere affrontato sì con fiducia, ma allo stesso tempo con molta prudenza» conclude Sauro Tanzini.

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