Il CommentoCondominio

Disabilità problema sociale: oltre i concetti di handicap e barriere architettoniche

Ricerche recenti indicano che una percentuale vicino al 15% delle persone dei residenti Ue soffre di qualche forma di disabilità

di Sabrina Apuzzo (Presidente Naca - National Association Condominium Administrators)

La disabilità è stata spesso confusa con altre categorie emarginate; tuttavia, e soprattutto di recente, il tema è stato riconosciuto non esclusivamente legato al dibattito politico ma anche a quello di dominio sociale.
Tra le cause attribuibili alla presa in considerazione del fenomeno della disabilità si possono citare: l’aumento della popolazione anziana, in particolare in Italia, e lo sviluppo tecnologico. Ricerche recenti indicano che una percentuale vicino al 15% delle persone che risiedono in paesi appartenenti all’Unione Europea soffre di qualche forma di disabilità.

Il superamento graduale

Sono stati fatti passi da gigante, però, negli ultimi vent’anni, anche per quanto riguarda le barriere architettoniche, la cui eliminazione graduale, ma non ancora sempre totale eliminazione, è stata seguita da un numero sempre più crescente di campagne di sensibilizzazione sull’argomento.

Oltre alle piattaforme elevatrici, appositamente progettate per i vincoli della convivenza con una sedia a rotelle, sono presenti anche dei montascale. Sono riservati non solo alle persone con disabilità ma anche a coloro che magari per un impedimento anche se temporaneo devono affrontare un intralcio.

Il legislatore, mediante l'introduzione della legge 9 gennaio 1989, n. 13, ha aggiornato la normativa edilizia introducendo diverse disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati che dovranno essere edificati e/o ristrutturati in modo da consentire l'accesso delle persone con disabilità alle parti comuni dello stabile nonché alle singole unità abitative, derogando sia nei quorum deliberativi sia alle distanze dalle vedute e costruzioni rispetto ai regolamenti edilizi.

Come riconoscere le barriere architettoniche?

Troviamo la definizione tecnica di barriera architettonica all'interno del DM 236/89:
• gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
• gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti;
• la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.

Non solo ostacoli fisici

Ma in pratica cos'è una barriera architettonica? Non è solo l'ostacolo fisico ma anche l'assenza di accorgimenti utili all'orientamento delle persone con disabilità sensoriali. Inoltre è importante riflettere sul fatto che il problema delle barriere non riguarda solo le persone con disabilità. Tutti noi, infatti, nel corso della nostra vita possiamo trovarci a sperimentare una condizione di ridotta mobilità: basti pensare alle difficoltà che incontriamo quando ci troviamo a spingere un passeggino o trasportare dei bagagli ingombranti.

A questo punto può essere esplicativo qualche esempio pratico. Tutti abbiamo in mente la classica scalinata, ma ne esistono molti altri cui spesso non facciamo attenzione. È il caso di un lampione o di un secchio dell'immondizia che impediscono il passaggio di una sedia a ruote o di un passeggino su un marciapiede. Oppure pensiamo a un gradino per l'accesso a un negozio, al bancone di un bar troppo alto, a una pavimentazione pedonale sconnessa. Alle barriere fisiche si aggiungono quelle sensoriali, più difficili da riconoscere in quanto si manifestano con un'assenza. In questo senso sono ostacoli anche la mancanza di una mappa tattile, di un percorso loges per non vedenti, di segnali acustici negli attraversamenti pedonali, di indicazioni scritte per l'orientamento. Queste elencate sono barriere che si trovano nel costruito, ma si può riscontrare la loro presenza anche nei servizi.

Le possibilità con il superbonus

Di recente il Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) e le relative modifiche intervenute hanno consentito l'utilizzo delle agevolazioni fiscali del Superbonus 110% anche all'abbattimento delle barriere architettoniche trainate da ecobonus e sismabonus. L’intervento di abbattimento delle barriere architettoniche è trainato da ecobonus 110% e sismabonus 110% a prescindere dall’età. Sulla normativa diversi interventi legislativi hanno chiarito molti dubbi.Ricordiamo, infatti, che l’art. 119 del Decreto Rilancio è stato modificato:
- dal Decreto-Legge 14 agosto 2020, n. 104 convertito con modificazioni dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126;
- dalla Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021);
- dal Decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59;
- dal Decreto-Legge 31 maggio 2021, n. 77.

La coscienza in condominio

Ciò nonostante, specie se si vive in condominio, il percorso per l'abbattimento delle barriere architettoniche è pieno di ostacoli. Infatti vi sono alcuni contesti in cui purtroppo, per come è stata progettata la scala, non si può rispettare il Dm 236/89 in particolare l'art. 4 che regolamenta i criteri di progettazione per l'accessibilità! Anche se la Cassazione ha sdoganato, dal punto di vista civilistico, il sacro rispetto di distanze e dimensioni ( si veda la recente sentenza 19087/2022 ).

Nonostante ormai il Decreto sia stato emanato oltre venti anni fa il ministero competente non è ancora intervenuto con modifiche anche in considerazione delle recenti tecnologie.

Alla luce di tutto questo, si ritiene di fondamentale importanza puntare i riflettori sul fatto che ancora troppo spesso la rimozione delle barriere architettoniche è, da parte di alcuni condòmini, vissuta come un’imposizione, creando conflitti che mettono solo a dura prova il rapporto relazionale della vita comune.