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Energia, dal caricatore del telefono alla doccia: ecco quanto si può risparmiare

I consigli di Assoutenti e Altroconsumo su come limitare i consumi di gas ed elettricità per far fronte all’impennata dei prezzi

(Epa)

di Andrea Carli

Avanti tutta con gli stoccaggi. Massimizzazione delle 7 centrali a carbone e olio esistenti. Stretta sul riscaldamento invernale tra abitazioni private, commercio e uffici, ma senza toccare ospedali e simili. Sì, ma non solo.

Un ruolo da “coprotagonista” tra le soluzioni delineate dal Governo per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante l’inverno e per rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi è in capo a loro: le «misure comportamentali a costo zero», la cui efficacia, in termini di minori consumi di gas (si stima un taglio di altri 2,9 miliardi di metri cubi), dipenderà da quanto la campagna di sensibilizzazione che il ministero della Transizione ecologica si appresta a lanciare riuscirà a scalfire le abitudini degli italiani.

Le misure comportamentali a costo zero

Di che cosa parliamo? Su questo punto il piano nazionale di contenimento dei consumi di gas per il periodo 1 agosto 2022 parla chiaro: riduzione della temperatura e della durata delle docce, utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, non lasciare in stand by TV, decoder, DVD, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine. Se questa è la gamma di soluzioni, si tratta di capire, in concreto, a quali risparmi si va incontro una volta messe in atto queste strategie.

Le indicazioni dell’Enea

La stretta governativa sui riscaldamenti vale un risparmio di 178,63 euro sulla bolletta annuale. Se a questo si aggiungono i comportamenti di riduzione dei consumi suggeriti dal piano predisposto dal ministero della Transizione Ecologica si aggiungono altri 428.75 euro: in totale un risparmio possibile - in grado di compensare e in alcuni casi di annullare i rincari in bolletta - che vale 607,58 euro. A fare i conti è un documento dell’Enea, che ha collaborato alla predisposizione del piano del ministro Roberto Cingolani.

Nell’ambito dei comportamenti volontari a costo zero, quelli “virtuosi”, la parte del leone nel risparmio la fa la riduzione del tempo e della temperatura della doccia: se invece di 7 minuti ci si limita a 5 e si abbassa di 3 gradi la temperatura dell’acqua ecco che il consumo si riduce del 35% e vale 252,23 euro risparmiati. Chiaramente vale meno l’abbassare il fuoco dopo l’ebollizione della pasta: 12,46 euro. Dimezzare l’uso di lavatrice (una ogni due giorni invece di una al giorno) e della lavastoviglie (una volta al giorno invece di due) consente di abbattere la bolletta elettrica rispettivamente di 52,29 e di 74,69 euro. Ci sono poi piccoli risparmi che però sommati insieme possono avere un valore: staccare la spina alla lavatrice (1,58 euro), al frigorifero durante le vacanze (3,42 euro), non lasciare in stand by tv, decoder e dvd (4,53 euro), ridurre l’accensione del forno della cucina (13,78 euro) fare attenzione a spegnere la luce riducendo di un ora al giorno ogni singola lampadina (11,92 euro).

Non è previsto dal piano di risparmio del governo, ma una famiglia che investe in un nuovo elettrodomestico risparmia. Qualche esempio? Una lavatrice da 8 kg che passa dalla classe G alla classe A consente un risparmio di 67,9 euro annui, un frigorifero di 300 litri che faccia lo stesso “salto” di classi abbatte la bolletta di 83,92 euro l’anno. Se invece si cambia il mix delle lampadine (prima il 40% ad incandescenza, il 25 led e il 35 fluorescenti, poi il 32% a incandescenza, il 38% led e il 31% fluorescenti) il risparmio vale circa 18 euro.

Le stime di risparmio di Assoutenti

Anche l’associazione dei consumatori Assoutenti ha fatto qualche ipotesi. Sulla base delle tariffe di luce e gas in vigore nel III trimestre del 2022 (dati Arera), e considerando un consumo medio a famiglia pari a 2.700 kWh all’anno per l’energia elettrica (3 kW) e di circa 1.400 metri cubi per il gas, l’adozione di alcune semplici misure all’interno delle abitazioni consentirebbe risparmi sui consumi energetici.

Si parte dall’energia elettrica: dalla sostituzione di tutte le lampadine presenti in casa con lampadine Led a risparmio energetico si risparmia 32 kwh all’anno. Scegliendo solo elettrodomestici ad alto risparmio energetico (classe A+++) meno 150 kwh all’anno. Con un consumo intelligente degli elettrodomestici (funzionamento a pieno carico, accensione nelle ore serali a tariffa ridotta, utilizzo delle funzioni “eco” e simili, ecc.): -56 kwh all’anno. Schermature finestre e migliore isolamento termico: meno 30 kwh all’anno. Spegnimento quotidiano degli apparecchi in standby e delle luci nelle stanze non utilizzate: -130 kwh all’anno. Se si adottassero tutte queste soluzioni si otterrebbe un taglio di 398 kwh ora annui per un risparmio stimato in 163 euro annui a famiglia.

Fini qui la bolletta della luce. Passiamo ora al gas. Riduzione riscaldamenti per 1 grado: -128 mc all’anno. Riduzione riscaldamento per 1 ora al giorno : -43 mc all’anno. Riduzione riscaldamenti per 15 giorni all’anno (posticipo data accensione, anticipo data spegnimento): -38 mc all’anno. Adozione di valvole termostatiche: -180 mc all’anno. Doccia al posto del bagno, e per una durata massima di 5 minuti: -25 mc all’anno. Totale: -414 mc di gas annui per un risparmio stimato in 656 euro annui a famiglia.

... e quelle di Altroconsumo

Anche Altroconsumo mette in evidenza che ci sono alcuni cambiamenti minimi delle nostre abitudini che possono impattare molto più di quanto ci aspettiamo sul consumo di gas. Si tratta di risparmi spesso piccoli, ma l'impatto diventa importante se moltiplichiamo queste modifiche di comportamento per i 25,7 milioni di famiglie italiane. In totale, il risparmio possibile è di 5,9 miliardi di metri cubi all’anno, quasi l’8% dei 76 miliardi di metri cubi di gas che utilizziamo in Italia, per un risparmio che supera i 6 miliardi di euro (prezzo nel mercato tutelato): senza rinunciare praticamente a niente, ma solo comportandoci in maniera informata.

L’associazione dei consumatori non ha dubbi: la lotta contro il caro energia passa anche dal riscaldamento delle abitazioni: basta ridurre di un grado la temperatura per risparmiare circa l’8% della spesa sul riscaldamento in bolletta: considerando un consumo di circa 1.100 metri cubi di gas annuo per il riscaldamento, si tratta in media di 88 metri cubi di gas, che equivalgono a un risparmio di 120 euro all'anno per ogni grado in meno. Tenendo conto dell’ora di riscaldamento in meno e la riduzione dei giorni in cui è possibile tenerlo acceso si stima un risparmio di 550 milioni di metri cubi di gas per l'ora in meno e ulteriori 350 milioni per i giorni in meno sul calendario termico. Per ogni famiglia di 133 metri cubi, pari a circa 135 euro. Se lo facessimo tutti a livello nazionale - osserva Altroconsumo - risparmieremmo 2,7 miliardi di metri cubi di gas all'anno.

Tra le soluzioni a costo zero, quella di ridurre la durata delle docce calde. Evitare di aprire la doccia con troppo anticipo prima di entrarci e ridurne la durata complessiva di uno o due minuti può far risparmiare il 10-15% dei consumi. Per una famiglia di quattro persone si può stimare un risparmio annuo di circa 30-45 metri cubi di gas, ovvero circa 45-60 euro in bolletta. Se lo facessimo tutti, a livello nazionale, risparmieremmo 593 milioni di metri cubi di gas all'anno. Da notare che chi fa il bagno consuma circa il doppio dell'acqua necessaria per una doccia di cinque minuti: abbandonare il bagno porterebbe quindi a un risparmio ulteriore.

Per ridurre i costi della bolletta è possibile cuocere anche a fuoco spento. Quando si cuoce un alimento in acqua calda, come la pasta o le uova, il calore dell’acqua prosegue la cottura a lungo anche se si spegne il fornello: è la cosiddetta “cottura a fuochi spenti”. Dopo avere portato l’acqua a bollore e calato la pasta, basta coprire con il coperchio e spegnere il fuoco, proseguendo la cottura secondo i tempi indicati, sfruttando il calore latente. Considerando che un fornello piccolo (o uno grande non regolato al massimo) consuma 0,06 mc/h, e che la pasta si cucina almeno una volta al giorno (in realtà basandosi sul consumo pro capite di 23 kg annui si può fare una stima di circa 40 volte al mese), si può calcolare un risparmio fino a 3,65 metri cubi in un anno (circa 5 euro annui). Se lo facessimo tutti, a livello nazionale, risparmieremmo 62 milioni di metri cubi di gas in un anno senza rinunciare a nulla, con una pasta cotta perfettamente. E quello che vale per la pasta vale per molte altre cotture, che possono terminare a fuoco spento con pentola incoperchiata.

Un’altra soluzione è quella di usare la pentola a pressione: ad esempio per cuocere il riso bastano 7-8 minuti contro i 18 necessari in una pentola tradizionale. Il risparmio sarà circa 0,018 metri cubi di gas per ogni volta che si cuoce del riso. Ma le differenze sono ancora più consistenti per gli alimenti che richiedano cotture lunghe, come i legumi: in pentola a pressione cuociono in circa 25-30 minuti, contro i 50 necessari con la cottura tradizionale, il risparmio sarà dunque di circa 0,04 metri cubi a cottura. Se tutti, a livello nazionale, usassimo la pentola a pressione al posto di una pentola tradizionale un paio di volte alla settimana potremmo risparmiare in tutto 107 milioni di metri cubi di gas all’anno.

C’è poi un corretto utilizzo del forno. È importante avere la teglia pronta da infornare quando il forno è alla temperatura desiderata, o anche qualche minuto prima, per evitare che il forno vada a lungo vuoto: a 200 °C il forno (elettrico) vuoto fa sprecare circa 0,2 kWh ogni 10 minuti. Ancora: spegnere il forno 15 minuti prima del termine della cottura: risparmierai circa 0,35 kWh. Se tutti, a livello nazionale, usassimo il forno nella maniera corretta potremmo risparmiare in tutto 234 milioni di metri cubi di gas all’anno.

Un corretto uso degli elettrodomestici può tagliare la bolletta. Usare la lavatrice solo a pieno carico e con programma a bassa temperatura (30 °C) consente di risparmiare circa 35 kWh annui pari a circa 12-13 euro all'anno in bolletta. Usare la lavastoviglie solo a pieno carico e utilizzando il programma ECO porta a risparmiare circa 60 kWh, pari a circa 22 euro all'anno. Infine: usare l'asciugatrice solo quando non è possibile farne a meno: passando da quattro a due utilizzi settimanali possiamo risparmiare circa 70 kWh, pari a circa 24-26 euro in bolletta. Se tutti, a livello nazionale, usassimo queste piccole attenzioni con gli elettrodomestici, considerata una lavatrice per famiglia e una lavastoviglie circa ogni due avremmo un risparmio globale di circa 1.778 milioni di kWh all’anno.

Un consumo inutile è quello dei caricatori per gli smartphone lasciati nelle prese. Altroconsumo ha portato in laboratorio smartphone e caricabatterie per vedere che cosa succede se si lasciano sempre attaccati alla presa: sono emersi consumi di circa 0,02 Wh nei caricatori a filo a singola porta, che arrivano fino a 0,8 Wh per i wireless che caricano più dispositivi. Lasciarli collegati alla presa per 24 ore significa consumare circa 20 Wh al giorno, quanto una ricarica del telefono. Ed è possibile stimare che in ogni casa ce ne siano almeno due o tre. Per un consumo fino a 7 kWh annui a famiglia.
Se tutti, a livello nazionale, evitassimo di lasciare il cavo di ricarica vuoto nella presa avremmo un risparmio globale di circa 180 milioni kWh annui.

Infine, un’altra buona abitudine che consente di risparmiare è quella di porre attenzione agli apparecchi in standby (come la tv e altri elettrodomestici sempre connessi), non sempre visibili come la lucina della console o l'orologio digitale del forno a microonde. Impattano ancora sulla bolletta elettrica fra il 5% e il 10% ovvero tra i 110 e i 270 kWh all'anno per famiglia.

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