Condominio

In crescita le discussioni in assemblea su questioni relative alla ricarica delle auto elettriche nei box

Non va dimenticato che la modifica di un impianto elettrico che impieghi una potenza superiore a sei Kw deve essere progettata da un tecnico abilitato e realizzata da elettricisti specializzati

immagine non disponibile

di Stefano Pietrasanta

Gli amministratori di condominio si trovano sempre più spesso ad affrontare discussioni in assemblea sul tema della ricarica delle auto elettriche all’interno delle autorimesse condominiali. Installare una o più colonnine nei cortili spesso non è la soluzione perché nelle grandi città gli spazi all’aperto per ricaricare le auto sono ridottissimi e quindi la maggior parte delle autorimesse è situata ai piani interrati.

Intanto aumentano i proprietari che hanno installato o vorrebbero installare una centralina (wall box) di ricarica per l’auto elettrica all’interno del proprio box. Conseguentemente arrivano richieste rivolte dai condòmini all’amministratore perché vengano effettuati controlli sui vari “prelievi” di corrente, più o meno autorizzati, o per trovare una soluzione “condominiale” per la ricarica. Il tema approda dunque in assemblea con l’obiettivo di regolamentare la ricarica o anche solo per rispondere alle richieste di chi vorrebbe ricaricare in proprio l’auto all’interno del box e alle preoccupazioni degli altri condòmini.

Il ruolo dell’amministratore

La situazione è piuttosto delicata, l’amministratore deve adoperarsi per evitare il prelievo di energia elettrica illegittimo dalla rete condominiale e deve garantire la sicurezza del fabbricato. Ricordiamo che all’amministratore è affidata la custodia in senso tecnico giuridico delle parti comuni condominiali e di tutti i relativi impianti. Vale la pena ricordare che la modifica di un impianto elettrico che impieghi una potenza superiore a sei Kw deve essere progettata da un tecnico abilitato e realizzata da elettricisti in possesso dei requisiti tecnico professionali previsti dalla legge e che ogni pur piccola modifica non adeguatamente progettata e realizzata aumenta il rischio di incendio soprattutto se la potenza utilizzata è maggiore rispetto a quella che era stata originariamente prevista.

Una centralina di ricarica per auto elettriche assorbe molta energia, anche più di 10 Kw; ciò rende molto difficile, spesso impossibile, il collegamento all’impianto delle autorimesse che è stato pensato, progettato e realizzato per illuminare i corridoi e l’interno delle autorimesse; sarebbe necessario rifare l’impianto e ampliare il contatore, ma spesso il numero delle autorimesse da servire è tale che la quantità di energia richiesta, la dimensione e il numero delle linee di alimentazione rendono tutto ciò quasi impossibile (nelle grandi città vi sono molti stabili con un elevato numero di box o addirittura condomìni di soli box che contano centinaia di autorimesse private).

La ricarica all’interno del proprio box

A fronte di questa situazione alcuni condòmini si sono già attrezzati e derivando una linea elettrica dal proprio contatore privato stanno già caricando l’auto elettrica nel proprio box. L’amministratore in questi casi deve provvedere affinché l’impianto condominiale venga adeguato a queste nuove situazioni verificando e provvedendo affinché il pulsante che permette di scollegare l’alimentazione elettrica in caso di incendio (che è obbligatorio nelle autorimesse soggette a prevenzione incendi) comandi anche lo sgancio di tutte le linee private che alimentano i dispositivi di ricarica nei box. Questo affinché nessuno possa rimanere folgorato intervenendo con idranti ad acqua in presenza di linee elettriche in tensione.

Attualmente la ricarica di auto elettriche all’interno di autorimesse non trova limiti nella normativa in materia di prevenzione incendi. Dunque, non è vietata. Tuttavia, è bene precisare che uno studio dei Vigili del Fuoco del 2020 ha evidenziato le criticità determinate dallo stoccaggio di batterie a ioni di litio. Il vero tema, al momento, in assenza di disposizioni di legge che vietano di effettuare la ricarica nelle autorimesse, è l’adeguamento degli impianti elettrici alle norme di sicurezza per renderli potenzialmente fruibili da parte di tutti i possessori di box. Un intervento complessivo sul tema da parte del legislatore che affronti anche il tema dell’impossibilità di fornire a tutte le singole autorimesse la potenza necessaria è fortemente auspicabile.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©