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Incendi ed edilizia civile, occorre una normativa più efficace e maggiore attenzione alla sicurezza

Nel corso del convegno di Confabitare al salone Saie architetti, ingegneri e politici hanno sottolineato la necessità di minimizzare i rischi a partire da una scrupolosa selezione dei materiali

di Redazione

Approfondire il tema della sicurezza antincendio degli edifici per alimentare il dibattito sull'efficacia del quadro normativo in materia e tutelare la vita delle persone e la proprietà immobiliare. È stato questo il focus del convegno organizzato da Confabitare nella cornice del salone Saie. Un evento che ha visto la partecipazione di un ricco parterre di esperti del settore, associazioni di tutela dei proprietari e rappresentanti politici, tra cui l'ingegnere Luigi Ferraiuolo, direttore vicedirigente e responsabile dell'Ufficio Prevenzione della direzione regionale dei Vigili del fuoco dell'Emilia Romagna, l'ingegnere Samuele Sassi, esperto di sicurezza antincendio, l'ingegnere Enzo Cattarina, esperto in efficientamento energetico, l'ingegnere Claudio Gamberi, esperto di sicurezza antincendio, l'architetto Marco Filippucci, presidente dell'Ordine degli architetti di Bologna, l'ingegnere Andrea Gnudi, presidente dell'Ordine degli ingegneri di Bologna, il professor Marcello Balzani, docente all'Università di Ferrara e presidente di Clust – ER Build e l'onorevole Erica Mazzetti, esponente di Forza Italia.

L’impatto degli incendi sull’economia

Nel corso dell'incontro, intitolato “Incendi nell'edilizia e facciate. La sicurezza degli edifici: la nuova normativa antincendio sulle facciate elimina i rischi?” sono emersi dati preoccupanti e la necessità stringente, alla luce di recenti fatti di cronaca registrati in Lombardia, di intervenire su edifici pubblici non a norma. L'Annuario Statistico 2022 compilato dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco riporta che, solo nel 2021, gli incendi in abitazioni civili, ambienti a uso particolare come gli istituti scolastici ed esercizi commerciali sono stati oltre 52 mila, circa il 20% del totale delle operazioni di assistenza e soccorso coperte dagli operatori.

Uno scenario che finisce inevitabilmente per intaccare anche l'economia nazionale: ogni anno, infatti, gli incendi provocano una perdita di valore del patrimonio immobiliare pari a circa l'1% del Pil. Ecco perché diventa sempre più urgente riservare la giusta attenzione alle soluzioni e ai materiali installati e, soprattutto, dare priorità alla prevenzione, con l'attuazione di strategie mirate che tengano conto delle specificità dell'edificio e della reazione al fuoco delle componenti installate, in particolar modo su facciate e coperture, fondamentali nelle operazioni di contenimento.

L’appello del presidente di Confabitare

La prima mossa da attuare è, sicuramente, smettere di agire quando il danno è ormai irreversibile. «In Italia, la tematica della sicurezza antincendio viene discussa sempre e solo a seguito di incidenti con gravi conseguenze come quello della Torre dei Moro a Milano», ha spiegato Alberto Zanni, presidente di Confabitare, «per questo, la nostra associazione vuole avviare una campagna di sensibilizzazione che punti a favorire la diffusione di un approccio volto alla prevenzione dei rischi, con l'obiettivo di tutelare gli spazi e, soprattutto, chi ci vive». Importante, dunque, focalizzarsi sugli interventi di riqualificazione: «Occorre affrontarli con un occhio vigile, optando per materie che rendano sicure e confortevole le strutture. È ora di mettere un punto all'impiego di alternative combustibili derivanti dal petrolio perché si tratta di una scelta che non solo comporta maggiore velocità nella propagazione del fuoco ma crea anche un dilemma futuro in termini di smaltimento».

Priorità alla prevenzione e alla scelta di materiali di qualità

Sulla stessa linea anche l'ingegner Andrea Gnudi, presidente dell'Ordine degli ingegneri di Bologna, che ha evidenziato che «i cambiamenti nel campo della sicurezza e delle tecnologie costruttive rendono necessari momenti di approfondimento sull'evoluzione del corpus normativo. Bisogna comunicare in maniera chiara il legame tra la sicurezza antincendio e la riqualificazione energetica per attuare un'opera di prevenzione concreta e minimizzare i rischi».

Incisivo anche l'intervento dell'architetto Marco Filippucci, presidente dell'Ordine degli architetti di Bologna, che ha tenuto a sottolineare come la corsa italiana al risparmio energetico, nel mercato edilizio si sia tradotta in una serie di riqualificazioni spinte da incentivi statali. Un meccanismo che, data la necessità di intervenire in tempi rapidi «ha obbligato in molti casi a scelte non ottimali dal punto di vista qualitativo. C'è da capire come impiegare le risorse pubbliche realizzando lavori di pregio, valutando l'apporto dei materiali in termini di sicurezza antincendio e il loro ciclo di vita».

Occorrono norme specifiche

Un edificio ben isolato dal punto di vista termico, infatti, non è necessariamente al riparo da incendi. Gli interventi per i cappotti delle facciate non sono vincolati a materiali incombustibili e questo può cambiare in negativo il profilo di rischio del parco immobiliare rispetto alla protezione dalle fiamme. Non è tutto: anche l'utilizzo di componenti sintetiche nella costruzione e nell'arredamento e lo sviluppo di sistemi elettrici più complessi hanno incrementato la percentuale di incendi rispetto al secolo scorso. Proprio alla luce di questo scenario, gli interlocutori si sono trovati d'accordo a reclamare una normativa più precisa rispetto alla scelta dei materiali, soprattutto per gli edifici più alti e per quelli più sensibili perché abitati o frequentati da soggetti fragili come anziani, bambini e persone con difficoltà motorie.

In questo senso, la politica dovrebbe fare un passo deciso e l'onorevole Erica Mazzetti ha colto l'occasione per rinnovare il suo impegno in merito: «Ho già suggerito per il Superbonus la richiesta di un'asseverazione specifica di sicurezza antincendio, in modo che i lavori di efficentamento energetico non mettano a rischio proprietà e sicurezza degli occupanti». Col nuovo esecutivo, la campagna non si interromperà. Anzi, proseguirà con nuove proposte, tra cui la definizione di incentivi strutturali per la riqualificazione di immobili di qualsiasi destinazione d'uso.

Riqualificazioni green

A concludere il convegno è stato Paolo Migliavacca, Business unit Director di Rockwool Italia, che ha insistito sul link tra sostenibilità e sicurezza: «Gli interventi di riqualificazione energetica hanno un ruolo centrale nella riduzione dei consumi e nella lotta al cambiamento climatico», ha chiosato, «da qui deriva la necessità di una maggiore cura nell'uso di materiali isolanti che possano essere sicuri e green».

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