Condominio

Caro prezzi e condominio, per Estia spa è necessario l'intervento dello Stato e dell'Europa

Per Giuliano Garesio, ceo della società, urgono una rateizzazione delle bollette in attesa della stabilizzazione dei prezzi e risorse per famiglie e imprese

immagine non disponibile

di Fabrizio Plagenza

Inutile negarlo: la questione dell'aumento dei prezzi, con i suoi effetti e la sua portata, rischia di riportare piccola, media impresa e consumatori nel baratro. La paura concreta è quella di rivivere un effetto domino. Una cascata verso il basso che finirebbe per colpire il consumatore, in quanto utente finale. L'allarme di una crisi capillare è stato lanciato da più fonti e su più fronti. In condominio, il problema appare di tutta evidenza.

In condominio morosità in crescita

L'anno contabile ha certamente dovuto far fronte a un aumento di morosità, a sua volta causato dal fatto che i bilanci preventivi 2021-2022 hanno visto una previsione di spesa che non poteva immaginare i rincari dei costi. Questo ha prodotto differenze importanti rispetto a quanto indicato nei bilanci preventivi, al momento della chiusura. A consuntivo, infatti, le discrepanze sono emerse in modo netto, causando un disallineamento delle previsioni economico-finanziarie. L’effetto conseguente è stato un aumento dei debiti in condominio, già all’esito della predisposizione dei bilanci consuntivi, dove la spesa è risultata di gran lunga maggiore rispetto a quella ipotizzata.

Un 2023 all’insegna dei rincari

Se queste sono le indicazioni che pervengono dal mondo condominiale, le stesse associazioni di categoria così come gli operatori o gli esperti del settore confermano che i rincari del 2022 si trascineranno anche nel 2023, determinando un incremento delle spese. Sul riscaldamento, si prevede un aumento di circa il 300% in più dell’anno scorso, i fornitori potrebbero arrivare a chiedere tre volte in più rispetto allo scorso anno e, in alcuni casi, alcuni operatori, dichiarandosi a loro volta in difficoltà a causa del caro prezzi, potrebbero intimare la risoluzione dei contratti sottoscritti con i condòmini, qualora non venissero integrate le garanzie a suo tempo prestate.

Misure poco efficaci

Emerge, dunque, un grande timore non solo per la situazione drammatica da affrontare ma anche per la valutazione delle misure governative che non sembrano essere all'altezza e in grado di limitare gli effetti della crisi. La previsione di un bonus gas per chi ha un Isee inferiore a 12 mila euro l'anno oppure la disposizione, con il Decreto aiuti bis, di uno stop alle modifiche unilaterali dei contratti fino a maggio 2023, non sembrano risultare così incisive, almeno all'atto pratico. Rappresentativa di circa mille condomìni in tutta Italia, tra Milano, Roma, Torino, Palermo, Estia Spa ha espresso preoccupazione per la situazione che si sta vivendo in condominio, senza nascondere la sensazione che dallo Stato ci si aspettassero provvedimenti più adeguati per fronteggiare il problema.

Stato ed Europa intervengano sul breve e sul lungo periodo

Secondo il ceo di Estia Spa, Giuliano Garesio, «la situazione prezzi di gas e luce è fuori controllo e si aggiunge a una serie di altri rincari su beni e servizi essenziali che pesano sulle famiglie: da caffè, pane e pasta, ai tassi sui mutui. Le misure finora proposte non sono sufficienti. Alcune di queste non sono attuabili nel breve periodo. Chiaramente si tratta di una crisi che necessita di una visione sul lungo periodo per il futuro del paese, ma servono anche risposte immediate». Quali, dunque, le strategie per alleviare la crescente pressione sulle famiglie e sulle imprese europee? Per Garesio, «lo Stato deve muoversi anche nel breve periodo permettendo, per esempio, la rateizzazione delle bollette nell'attesa di un intervento per stabilizzare i prezzi. Al contempo, l’Europa dovrà intervenire su più fronti e mettere a disposizione risorse ingenti per famiglie e imprese». Parole forti che rappresentano un grido d’allarme da accogliere prima che sia troppo tardi.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©