Condominio, vietato chiudere luci e vedute altrui
Per gli impianti su singoli manufatti di pregio oggetto di specifica notifica è necessario un regime particolare. Sono edifici per i quali è sempre necessaria l’autorizzazione del ministero della Cultura o di un soggetto delegato. In tutte le altre ipotesi, opera quindi la liberalizzazione introdotta dal Dl 17/2022, che considera questi impianti come manutenzione ordinaria non in aree specifiche né per edifici vincolati.
Ma ci può essere un ultimo ostacolo: i rapporti civilistici, cioè tra privati.
Ad esempio, all’interno di un condominio, gli impianti del singolo non possono occludere luci o vedute di altri condòmini, tranne per i casi in cui l’impianto arreca solo minimi danni (Cassazione 7042/2020).
Vale in proposito l’esperienza maturata per la fruizione dei vari bonus, allorché i giudici hanno dovuto occuparsi di minime innovazioni (pochi centimetri di spessore) necessarie per innalzare la qualità ambientale e fruire dei bonus statali (ad esempio per i cappotti).
Appunto in presenza di concrete migliorie generali, la magistratura ordinaria ha dato prevalenza al soddisfacimento degli interessi più meritevoli, cioè a quelli assistiti dai vari bonus, che prevalgono sulle eventuali minime perdite di utilità di pochi condòmini.
Infine, tra i residui limiti che possono ancora impedire la collocazione degli impianti solari, fotovoltaici e termici, vi sono le possibili diminuzioni di “vedute” panoramiche, in particolare nei centri storici e lungo i canali visivi che consentono di godere di particolari prospettive.
In proposito, tuttavia, va ricordato che i vincoli che consentono di fruire di un panorama devono risultare da uno specifico titolo di acquisto e riguardare specifici elementi di pregio.
Un caso emblematico, è quello che è stato deciso dalla sentenza Tar Toscana 1630/2019, allorché una pompa di calore collocata da un vicino è stata eliminata perché impediva ad altro condomino la pregevole vista della torre del Bargello a Firenze.
Se manca una specifica qualità del panorama e, soprattutto, un titolo trascritto, non è possibile impedire la collocazione di questo nuovo tipo di opere, considerate manutenzione ordinaria.