Condominio

Iva al 5% anche per il teleriscaldamento

Accolti gli appelli degli utenti che chiedevano l'equiparazione con gas ed elettricità

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di Annarita D'Ambrosio

La richiesta di riduzione era arrivata già al precedente Governo da ogni parte d'Italia e da Milano ci erano giunte precise segnalazioni dai quartieri popolari dove maggiori sono le difficoltà economiche dei residenti. L' Iva al 5% sui consumi di gas ed elettricità dal febbraio scorso, escludeva gli utenti del teleriscaldamento, circa 223.000 (secondo dati A2A) nel solo capoluogo lombardo. La manovra 2023 ha corretto lo squilibrio inserendo l'articolo 4-bis, che estende alle forniture di servizi di teleriscaldamento, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di gennaio, febbraio e marzo dell'anno 2023, l'aliquota IVA ridotta al 5%. Se le forniture sono contabilizzate sulla base di consumi stimati, l’aliquota IVA del 5 per cento si applica anche alla differenza derivante dagli importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi riferibili, anche percentualmente, sempre ai mesi di gennaio, febbraio e marzo dell'anno prossimo.

Provvedimento Entrate entro febbraio

Modalità di attuazione demandate ad un provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate, sentita l'Arera, da emanare entro il 28 febbraio 2023. Il teleriscaldamento, nato a Brescia negli anni ‘70, è attualmente il sistema termico più rispettoso dell'ambiente. In sintesi non esiste una caldaia, la produzione del calore non avviene all'interno dell'edificio, ma presso una centrale di cogenerazione, ovvero un impianto in grado di produrre contemporaneamente al calore anche energia meccanica, che può essere trasformata in energia elettrica. Le centrali di produzione del calore possono essere alimentate attraverso l'utilizzo del gas naturale, fonti rinnovabili, energia solare ma si può sfruttare anche il calore prodotto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani e quello residuo derivato da altri processi industriali.

Stanziati 200 milioni nel Pnrr

Nel Pnrr sono disponibili 200 milioni di euro per la costruzione di nuove reti di teleriscaldamento o l'estensione di quelle esistenti a riprova del favore verso questo tipo di fornitura, penalizzata, però come detto, sul fronte fiscale. Di risultato insperato parla Aldo Ugliano, presidente dell'Associazione ambiente ed energia che, insieme a numerosi amministratori condominiali, aveva raccolto 3mila firme chiedendo la riduzione dell'imposta, sollecitata anche dai consigli comunali di Milano, Brescia e Bergamo dove il sistema è maggiormente utilizzato e da una mozione approvata lo scorso 6 dicembre del Consiglio regionale lombardo. «I tre mesi di riduzione dell’Iva coprono la stagione termica in corso e sono importanti, ma la battaglia andrà avanti – precisa Ugliano – fino a che non si otterrà l'equiparazione del trattamento fiscale del teleriscaldamento con quello del gas».

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