La prescrizione per l’appropriazione indebita dell’amministratore decorre dalla fine del mandato
È in quel momento, in mancanza di restituzione degli importi, che si verifica in concreto e da ultimo l’interversione del possesso
La prescrizione è una causa di estinzione del reato, la quale matura quando non sia possibile emettere una sentenza di condanna irrevocabile dell'imputato entro un dato lasso temporale, predefinito per legge. La prescrizione è parte del diritto penale sostanziale e soggetta al principio di legalità (Corte costituzionale numero 24 del 26 gennaio 2017 e numero 115 del 31 maggio 2018).
La prescrizione nel Codice
L’istituto della prescrizione del reato trova la propria ratio nel cosiddetto principio di economia dei sistemi giudiziari, nonché nell’esigenza di garantire un effettivo diritto di difesa all’imputato. In quanto istituto di natura sostanziale, la prescrizione del reato è disciplinata dal Codice penale, nell'ambito del libro I, agli articoli 157-161 Codice penale. Nell'articolo 157, al primo comma, viene stabilito che: «La prescrizione estingue il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque un tempo non inferiore a sei anni se si tratta di delitto e a quattro anni se si tratta di contravvenzione, ancorché puniti con la sola pena pecuniaria».
La decorrenza del reato per l’amministratore
Ora, nel reato di appropriazione indebita è materia dibattuta quella di stabilire la data di decorrenza della prescrizione. Sul tema, è recentemente intervenuta una sentenza della Cassazione numero 34305 dell'11 maggio 2021.Il caso da cui prende spunto il procedimento penale era, per l'appunto, l'imputazione del reato di cui all'articolo 646 Codice penale in capo ad un amministratore di condominio. Quest'ultimo difendendosi in giudizio aveva rilevato (genericamente) che il giudice di appello non avesse dichiarato la estinzione del reato per prescrizione.
I giudici di legittimità però hanno respinto la doglianza, argomentando che: il reato di appropriazione indebita non si consuma al momento in cui viene posta in essere la singola condotta quanto, piuttosto, all’atto della cessazione della carica di amministratore poiché è in tale momento, in mancanza di restituzione degli importi, che si verifica in concreto e da ultimo l’interversione del possesso (in punto, sono stati richiamati i seguenti precedenti: Cassazione 11323/2021; Cassazione 19519/2020).
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di Carlo Pikler - Centro studi privacy and legal advice