Le «case di ringhiera» sono tipologie edilizie popolari caratterizzate da ballatoi per ogni piano i quali, estendendosi per l'intera lunghezza dell'edificio, permettono l'accesso ai gruppi di alloggi. Nate nell'Ottocento nei casamenti popolari dei centri settentrionali, tra cui Milano, si espansero nelle periferie e in prossimità degli opifici. Lo stile residenziale di tali edifici rappresenta, oggi, un elemento distintivo del tessuto urbano milanese. Espressione di una socialità condominiale fagocitata dalle mutazioni del tempo, le «case di ringhiera» non sono solo una tipologia abitativa milanese, ma anche una doviziosa pagina di storia operaia segnata dal cospicuo avvento migratorio.
Le «case di ringhiera» fra passato e presente
Negli anni contrassegnati dalla immigrazione proveniente dal meridione, le «case di ringhiera» rappresentarono la prima sistemazione abitativa per chi raggiungeva la metropoli meneghina. Furono protagoniste della massiccia ondata di urbanizzazione, processo scaturito dalla industrializzazione e migrazione operaia. L'incremento demografico richiese soluzioni abitative rapide ed economiche. Fu necessario fornire alloggi funzionali per accogliere chi proveniva dal meridione.
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