ApprofondimentoRecupero e ristrutturazione

La riforma del T.U. edilizia: verso un nuovo assetto normativo, tra categorie di intervento e titoli abilitativi

di Roberto Rizzo - Avvocato

N. 1209

consulente-immobiliare

Al centro del dibattito politico, una proposta di legge delega per una riforma organica della materia, che, con il nuovo Testo Unico delle Costruzioni, possa cogliere le esigenze di riordino e di semplificazione delle procedure amministrative attualmente in essere.

Se c’è un aspetto che la recente esperienza del Salva Casa ha evidenziato ulteriormente, è quanto la materia dell’edilizia, attualmente disciplinata per la gran parte dalle norme contenute, o richiamate, nel D.P.R. 380/2001, in vigore da ormai più di vent’anni, necessiti - urgentemente - di un riordino e di una semplificazione effettiva, che consentano:

  • da un lato, e prioritariamente, ai tecnici ed agli operatori del settore, pubblici e privati, di lavorare sul campo con uno strumento chiaro, aggiornato alle mutate condizioni (anche economiche e sociali) del nostro Paese, e, soprattutto, che non dia luogo ad interpretazioni soggettive;
  • e, dall’altro, di recepire le sfide provenienti dall’Europa in tema di ambiente: porre la rigenerazione urbana, la qualità della vita dei cittadini ed il risparmio del consumo di suolo al centro dell’attività edificatoria, nel suo complesso considerata.

Che l’impianto complessivo del D.P.R. 380/2001 sia ormai vetusto, lo dimostrano i costanti, troppi, interventi, più o meno corretti, che si sono susseguiti...