Condominio

Non è alterata la destinazione d’uso del parcheggio in cortile se viene vietata la sosta permanente

Si tratta di una modalità che al contrario consente l’utilizzo dell’area, non di grandi dimensioni, a vantaggio di tutti

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di Annarita D’Ambrosio

La rotazione dei posti auto nel cortile condominiale di piccole dimensioni al centro della pronuncia della Cassazione 7385/2023 pubblicata il 14 marzo scorso.

Il principio di diritto richiamato

Viene ribadito il principio per il quale le determinazioni dell'assemblea condominiale relative alla limitazione paritaria dell'uso del cortile come parcheggio, come quelle che viceversa assegnano posti auto ai singoli condòmini, non alterano la destinazione della cosa comune, ma si limitano a renderne più ordinato e razionale l’uso paritario secondo le rispettive circostanze, cosicché tali delibere non richiedono maggioranze qualificate (Casssazione 6573/2015 e 9877/2012).

La sosta limitata nel tempo

Nel caso di specie soccombente in primo e secondo grado era stata una condomina che aveva impugnato due delibere che ordinavano un divieto di sosta nel cortile comune autorizzandolo solo per massimo mezz’ora al fine di consentire carico e scarico della vettura. Ad avviso dell’attrice la decisione limitava il suo diritto di godimento dell’area.

Il divieto di parcheggio - scrivono i giudici di legittimità - era diretto a garantire che tutti i condòmini potessero usare il cortile, evitando così che la sosta permanente di un condomino impedisse o limitasse l'uso da parte degli altri, in considerazione delle limitate dimensioni del cortile.

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