Per scongiurare gli effetti devastanti della pandemia da Covid-19 sull’economia, sono state varate una serie di norme che hanno permesso al piccolo commercio, bar e ristoranti, di realizzare una serie di strutture sui marciapiedi cittadini. Tali strutture, originariamente precarie, si stanno a poco a poco trasformando in strutture stabili. Visto lo stato di cose, non c’è da sorprendersi più di tanto se qualche commerciante intraprendente non cerchi “allargare” la propria attività occupando il suolo pubblico a discapito dei vicini. Vediamo se, in situazioni analoghe, ci sono delle contromosse da intraprendere.
Il caso in esame
Il gestore di un esercizio commerciale si accorge che, nello spazio pubblico antistante, il locale, viene realizzata una struttura di circa 60 mq, arredata con tavolini e sedie, destinata alla somministrazione di alimenti e bevande. Questa struttura, di fatto, gli preclude la possibilità di utilizzare lo spazio pubblico antistante al proprio locale commerciale. Effettuati i dovuti accertamenti, apprende che un altro esercente aveva ottenuto l’autorizzazione permanente alla occupazione del suolo pubblico...
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