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Sostenibilità e certificazioni ambientali in condominio: il protocollo Itaca

Permette di verificare le prestazioni di un edificio in riferimento non solo ai consumi e all'efficienza energetica, ma anche al suo impatto sull'ambiente e sulla salute dell'uomo

di Ivana Mattea Lisitano - responsabile BU Architecture&Sustainability

I dati di censimento in Italia mostrano chiaramente come gli edifici esistenti, nel nostro territorio, ammontano a quasi 13 milioni; di questi, oltre 11 milioni sono condomìni a uso abitativo; ospitando più di 27 milioni di unità abitative sono casa per quasi 21 milioni di famiglie. I consumi di energia prodotti dai condomìni delle nostre città rappresentano circa il 30% dell’energia totale consumata a livello nazionale e questi consumi sono responsabili del 28% delle emissioni di gas serra prodotte dal nostro paese (dati Fondazione per lo sviluppo sostenibile.)

Risulta, pertanto, ovvio l'impatto che il settore residenziale, caratterizzato da realtà condominiali possa avere dal punto di vista ambientale. L'impatto è, poi, anche sociale in quanto proprio i condomìni rappresentano notoriamente la prima cellula di ambiente urbano dei nostri territori. Di fatti, il condominio rappresenta da sempre una tipica forma di convivenza ed i criteri che spingono la progettazione e la costruzione di questi stabili tendono sempre a favorire rapporti di socialità. Questi stabili, dunque, sono specchio in piccolo della forma politica, ed economica di gestire la società.

Le esigenze di sostenibilità

Questa premessa, di carattere del tutto generale, è volta a contestualizzare il lettore rispetto all'ambito di cui tratteremo di seguito e a comprendere che l'intento di questo contributo è anche quello di rispondere alla domanda: perché un condominio o più in generale un edificio esistente dovrebbe confrontarsi con un protocollo di sostenibilità?La società moderna, oggi ancora più che prima, deve voltare pagina verso un approccio sostenibile, a tal proposito i “manuali di istruzione d'uso” delle realtà condominiali non possono comprendere solo gli aspetti tecnico-legislativi, legati a regolamento di convivenza, gestione e manutenzione.

Un approccio innovativo dovrà tener conto e rispondere anche alle istanze di sostenibilità, efficientemente energetico, risparmio di utilizzo e gestione e certificazione delle performance dell'edificio. Questi aspetti, oltre a contribuire ai passi che la nostra nazione deve fare verso il concetto di neutralità climatica, portano con sè anche un incremento del valore immobiliare patrimoniale degli stessi condomìni. In questo contesto uno strumento a disposizione del condominio, o ancor più dell'amministratore di condominio è quello dei protocolli di sostenibilità.

Il protocollo Itaca

Diversi, e ormai ben diffusi, sono i protocolli accessibili, ma uno tra tutti può essere definito come: protocollo tutto Italiano - il protocollo Itaca. Questo, partendo delle valutazioni europee, si rifà al contesto italiano in relazione alla normativa di riferimento e ai caratteri ambientali tipici del territorio. Attraverso il protocollo la sostenibilità viene misurata e di conseguenza guidata tramite: efficienza energetica, sostenibilità ambientale, comfort per l'occupante, inserimento nel contesto sociale. L'obiettivo del protocollo Itaca è quello di formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un edificio, questo obiettivo viene perseguito in maniera non solo qualitativa ma anche quantitativa andando ad assegnare un punteggio indicativo del livello di sostenibilità ambientale.

Il modello italiano per la sostenibilità degli edifici

Nasce tra la collaborazione tra Uni e Itaca (l'istituto per l'innovazione e la trasparenza degli appalti e compatibilità ambientale) che viene trasmesso attraverso la norma Uni/PdR 13:2019 «Sostenibilità ambientale nelle costruzioni -Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità» costituito fondamentalmente in 3 sezioni:
•La prima fornisce l'inquadramento generale e i principi metodologici alla base del sistema di analisi per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, ai fini della loro classificazione attraverso l'attribuzione di un punteggio di prestazione;
•Il secondo specifica i criteri sui quali si fonda il sistema di analisi multicriteri per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici residenziali;
•Il terzo chiarisce i criteri di analisi per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici non residenziali.

Come anticipato, il protocollo Itaca si propone di garantire l'oggettività della valutazione attraverso l'impiego di indicatori e metodi di veridica, sempre in maniera conforme rispetto alle norme tecniche e alle leggi nazioni di riferimento (in questo caso italiane).

La valutazione

I principi su quale si basa la valutazione sono
1.Individuazione di criteri che permettono di misurare le varie prestazioni ambientali dell'edificio in esame (inserire degli esempi di grandezze)
2.Definizione delle prestazioni di riferimento (benchmark) con cui confrontare quelle dell'edificio ai fini dell'attribuzione di un punteggio corrispondente al rapporto della prestazione con il benchmark
3.Pesatura dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza
4.Punteggio finale sintetico che definisce il grado di miglioramento dell'insieme delle prestazioni rispetto al livello standard.

Le macroaree di interesse riguardano: qualità del sito; consumo di risorse; carichi ambientali; qualità ambientale indoor; qualità del servizio. A comprova della volontà di fornire una linea guida fortemente legata al territorio italiano il protocollo si declina non solo a livello generico nazionale ma con dei documenti ad hoc da regione a regione.

Tabelle dei criteri

I criteri di valutazione per il calcolo del punteggio di prestazione di edifici residenziali, definiti sulla base dell’inquadramento generale e dei principi metodologi, sono stati organizzati in “schede criterio” e sono elencati e raggruppati di seguito per categoria di riferimento:
A.1 Selezione del sito
1. A.1.5 Riutilizzo del territorio
2.A.1.6 Accessibilità al trasporto pubblico
3.A.1.8 Mix funzionale dell'area
4.A.1.10 Adiacenza a infrastrutture
A.3 Progettazione dell'area1.
A.3.3 Aree esterne di uso comune attrezzate2.
A.3.4 Supporto all'uso di biciclette

B.1 Energia primaria richiesta durante il ciclo di vita
1.B.1.2 Energia primaria non rinnovabile2.
B.1.3 Energia primaria totale
B.3 Energia da fonti rinnovabili
1.B.3.2 Energia rinnovabile per usi termici
2.B.3.3 Energia prodotta nel sito per usi elettrici
B.4 Materiali eco-compatibili
1.B.4.1 Riutilizzo delle strutture esistenti2.
B.4.6 Materiali riciclati/recuperati
3.B.4.7 Materiali da fonti rinnovabili
4.B.4.8 Materiali locali
5.B.4.10 Materiali riciclabili o smontabili
6.B.4.11 Materiali certificati
B.5 Acqua potabile
1.B.5.1 Acqua potabile per irrigazione
2.B.5.2 Acqua potabile per usi indoor
B.6 Prestazioni dell'involucro
1.B.6.1 Energia termica utile per il riscaldamento
2.B.6.2 Energia termica utile per il raffrescamento
3.B.6.3 Coefficiente medio globale di scambio termico
4.B.6.4 Controllo della radiazione solare

C.1 Emissioni di CO2 equivalente
1.C.1.2 Emissioni previste in fase operativa
C.3 Rifiuti solidi1.
C.3.2 Rifiuti solidi prodotti in fase operativa
2.C.3.3 Riuso delle terre
C.4 Acque reflue
1.C.4.1 Acque grigie inviate in fognatura
2.C.4.3 Permeabilità del suolo
C.6 Impatto sull'ambiente circostante
1.C.6.8 Effetto isola di calore

D.2 Ventilazione
1.D.2.5 Ventilazione e qualità dell'aria
2.D.2.6 Radon
D.3 Benessere termoigrometrico
1.D.3.2 Temperatura operativa nel periodo estivo
D.4 Benessere visivo
1.1) D.4.1 Illuminazione naturale
D.5 Benessere acustico
1.D.5.6 Qualità acustica dell'edificio
D.6 Inquinamento elettromagnetico
1.D.6.1 Campi magnetici a frequenza industriale (50 Hertz)

E.3 Controllabilità degli impianti
1.E.3.6 Impianti domotici
E.6 Mantenimento delle prestazioni in fase operativa
1.E.6.5 Disponibilità della documentazione tecnica degli edifici.

Le definizioni per ogni criterio

Visionando il documento completo si potranno vedere le schede di punteggio dettagliate ad hoc per ognuno di questi criteri. Per ogni criterio prima elencato il documento definisce: •codice, nome, area di valutazione e categoria di appartenenza, esigenza (ovvero l'obiettivo di qualità che si intende perseguire)
•indicatore di prestazione e la relativa unità di misura (se di natura quantitativa)
•scala di prestazione di riferimento da utilizzare per la normalizzazione dell'indicatore nell'intervallo da -1 a +5
•metodo e strumenti di verifica da utilizzare per caratterizzare il valore dell'indicatore.

Le fasi conclusive

Infine, il punteggio di prestazione è calcolato attraverso una procedura di valutazione che si articola in 3 fasi consecutive:
1.caratterizzazione: le performance dell'edificio per ciascun criterio vengono quantificate attraverso opportuni indicatori
2.normalizzazione: il valore di ciascun indicatore viene reso adimensionale e viene “riscalato” in un intervallo di normalizzazione
3.aggregazione: i punteggi normalizzati sono combinati insieme per produrre il punteggio finale

Un po’ di storia: l'evoluzione del Protocollo

Il Protocollo Itaca, nasce diversi anni fa dall'esigenza delle Regioni di dotarsi di strumenti validi per supportare politiche territoriali di promozione della sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni, è stato realizzato nell'ambito del Gruppo di lavoro interregionale per l'Edilizia sostenibile istituito nel dicembre 2001, con il supporto tecnico di iiSBE Italia e ITC-CNR, ed poi approvato il 15 gennaio 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. In seguito, il Protocollo è stato adottato da numerose Regioni e amministrazioni comunali in diverse iniziative volte a promuovere e ad incentivare l'edilizia sostenibile attraverso: leggi regionali, regolamenti edilizi, gare d'appalto, piani urbanistici.

In conclusione il protocollo permette di verificare le prestazioni di un edificio in riferimento non solo ai consumi e all'efficienza energetica, ma prendendo anche in considerazione il suo impatto sull'ambiente e sulla salute dell'uomo, favorendo edifici sempre più innovativi, a energia zero, a ridotti consumi di acqua, nonché materiali che nella loro produzione comportino bassi consumi energetici e nello stesso tempo garantiscono un elevato comfort. Non si rivolge solo al costruito, ma bensì forse maggiormente alle nuove costruzioni, ma per ricollegarci alla domanda posta all'inizio di queste stesse pagine, può essere utilizzato proprio come strumento utile a stilare delle linee guida di sostenibilità da affiancare ai soliti regolamenti di condominio. In maniera indiretta, questo tipo di approccio può rappresentare anche uno strumento per l'educazione alla sostenibilità necessario nelle nostre società.